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introduzione 45

che i Patrizi si erano fabbricata, era la Dittatura; dignità cui non poteva aspirare chi Patrizio non era, e la quale sebbene istituita contro i nemici esterni, contro la Plebe veniva troppo di frequente rivolta. Di Comizj il Patriziato aveva, per così dire, la Supremazia, perocchè grande potere esercitavano in quelli coi sacri riti, i Sacerdoti, (Patrizj tutti) e lo stuolo dei Clienti, col numero. Esenti dalle imposizioni fondiarie, perchè l’ager publicus, nel quale consisteva la massima parte di loro ricchezze, non pagava imposizioni; queste cadevano tutte sulla Plebe, la quale non poteva nuppure, per ottenere uno alleviamento alle medesime, far diffalcare dal valore nominale dei patrimonj, i debiti che li gravavano. Aggiungasi un sistema rovinoso di usure, che impoveriva i Plebei, e che portava ad esecuzioni personali crudelissime. Angariata da tante parti la Plebe, si sollevò ed abbandonò la città, ritirandosi sul Monte Sacro e sull’Aventino. E questa fu la secessio che avvenne 260 anni dopo la fondazione di Roma. Atterriti i Patrizj scesero agli accordi.

§. 59. Per transazione vennero istituiti due Tribuni eletti dai Comizj Tributi, i quali ebbero per missione la difesa degli interessi della Plebe; furono dichiarati inviolabili, (sacrosancti) ebbero facoltà di opporre il loro veto a tutti gli atti del Senato e di qualsivoglia Magistratura; poterono tradurre dinanzi al popolo, chiunque ne avesse avversato i voleri. Furono prima due, poi cinque, in seguito dieci. A supplirli furono eletti degli Edili, incaricati della polizia, e specialmente destinati alla custodia del Tempio di Cerere, ove si accoglievano gli Archivj delle Stato. Tuttavolta questa Istituzione del Tribunato non valse a salvare i Plebei dalla prepotenza dei Patrizj, i quali osarono perfino trucidare dei Tribuni.

§. 60. Stanca la Plebe per tanti abusi, volle che alla per fine le fosse assicurata uguaglianza col Patriziato di fronte alla legge. Laonde dopo lunghi e laboriosi contrasti, si fermò l’accordo, che i Magistrati tutti dovessero cessare dalle respettive funzioni; che la somma dei loro poteri passasse nelle mani di dieci Patrizj, Duemviri, incaricati di compilare una Legge o