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I.° PERIODO

Dall’Origine di Roma
fino alla Legge delle XII. Tavole.


CAPITOLO I.

stato primitivo di roma ed avvenimenti politici.

§. 42. L’Odierna critica della Istoria ha dimostrato, che le narrazioni degli Scrittori Classici intorno alle Origini di Roma ed al Governo suo, nei priori tempi, tuttochè molto circostanziate, sono una pretta ripetizione di tradizioni volgari, di popolari leggende, e nulla di più. Scrivevano essi senza appoggio di documenti istorici, perocchè per lunghi anni fu rarissimo o mancò ogni uso di lettere presso i Romani; e Fabius Pictor, lo istorico più antico di Roma del quale ci parla Tito Livio, pare vivesse ai tempi di Annibale. Laonde la istoria dei primi tempi di Roma, se non favolosa o mitica assolutamente, con la favola e col mito è spesso innestata; ed i fatti da lei narrati se non inventati del tutto, sono meravigliosamente alterati e travisati, per guisa che riesce malagevole il separare il vero dal favoloso, la Istoria dal Mito.

Si ammette oggi dalla Critica Istorica più illuminata, che Roma fosse da primo un piccolo Stato degli Aborigeni o Siculi, gente Pelasgica. Furono costoro soggiogati da una Tribù di gente Latina, i Ramnes, i quali ne invasero il territorio. Ai vinti furono tolte pressochè tutte la terre, confiscate a vantaggio dei vincitori; ai vinti non furono accordati Diritti Politici nel nuovo Stato, che i Vincitori a loro sovrapponendosi, costituirono. A questo nuovo Stato si aggiunse ben presto una Tribù di gente Sabina, i Tities, detti ancora Quirites; attalchè Roma divenne uno Stato in cui due popoli, i Romani ed i Quiriti, stavano raccolti con uguaglianza di Diritti. Durarono per qualche tempo le traccie delle differenti origini di questi popoli,