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142 | introduzione |
be grandissima autorità, ottenne forza di legge nei Tribunali; e nella pratica fin d’allora prevalse quel famoso ditterio: Quod non agnoscit glossa, id nec adgnoscit curia, pel quale anche oggi, nei paesi ove il Diritto Romano è in vigore, i passi del Corpus Juris che non sono glossati, non si reputano avere forza di legge. Questa Glossa Accursiana ha non poca istorica importanza, perchè ci da notizia di molti scrittori e di molti scritti, che altronde ci sarebbero ignoti. Essa per altro, non vuolsi dissimularlo, è una prova manifesta dello scadimento degli Studj nella Scuola cui Accursio apparteneva, e forse contribuì, ad accelerare il già cominciato movimento retrogrado della Scienza. Fatto è che dopo l’Accursio, vergognosamente fu preferita la sua Compilazione, alle opere originali dalle quali era stata tratta.
§. 209. I Glossatori un tempo inalzati a cielo, sono stati poi sottoposti ad una critica poco imparziale ed onesta; e addebitati di ignoranza supina nella Istoria, di poca perizia filologica, di stranezza nelle etimologìe. A vero dire, alcuni di questi rimproveri hanno un certo fondamento di verità: ma prima di correre a condannare questi primi cultori della Scienza Giuridica risorta, bisogna far ragione dei tempi nei quali essi vivevano. E valga il vero, quando essi composero le loro opere, appena erano stati ripresi gli studj istorici e letterarj, e non potevano ancora dirsi dileguate le folte tenebre, che da secoli occupavano le menti. Dalle quali cose si raccoglie, che lungi dal meritarci derisione o disprezzo, sono veramente degni di lode e di rispetto questi uomini, che con sottilissimi sussidj di Istoria e di Filologìa, privi di tutte quelle Fonti di Ragione scoperte in seguito, con la sola forza del loro ingegno, per i primi ed in brevissimo tempo, interpretarono e conciliarono le migliaja di frammenti e di leggi sparsi nelle vaste compilazioni Giustinianee, ne impararono meravigliosamente il disposto, tantochè non sfuggì loro neppure una fra le molte disposizioni concordi comunque lontane le une dalle altre, ed emesse in occasioni disperatissime; ne rivelarono lo spirito, e le adattarono ai nuovi bisogni. Oggi sarebbe senza dubbio argomento di riso, il fare derivare, come da alcuni di essi fu fatto, la voce lapis dalle due