Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
140 | introduzione |
in ricompensa dell’ajuto prestatogli nella spedizione contro Ruggiero Re di Sicilia. Si aggiungeva, che per dare maggior importanza al suo dono, l’Imperatore contemporaneamente aveva dato forza di legge al Diritto Romano, sostituendolo nella pratica al Diritto Germanico. La moderna Critica rifiuta come favoloso questo racconto. E non a torto; infatti niuno degli scrittori, che si occuparono del Diritto Romano in epoca di poco posteriore al preteso ritrovamento delle Pandette in Amalfi, fa menzione di una fonte di ragione, nuovamente scoperta; dell’esistenza della legge di Lotario relativa al Diritto Romano, non occorre prova alcuna; aggiungasi che il Diritto Romano si insegnava a Bologna, prima del favoloso ritrovamento del celebre Manoscritto in discorso. I cronisti poi, che riferiscono quella leggenda, parlano soltanto dell’acquisto del Manoscritto fatto dai Pisani, ma non di donazione Imperiale. Con tali argomenti, e con altri più, che per brevità si omettono, il Chiarissimo Savigny nella citata sua Istoria del Diritto Romano nel Medio Evo (Vol. II. p. I. cap. 18) tronca la questione già tanto discussa, specialmente fra l’Abate Guido Grandi, ed il Marchese Bernardo Tanucci, sulla verità del tradizionale racconto relativo, al famigerato Manoscritto Pisano delle Pandette.
§. 205. La Scuola di Irnerio ebbe nome di Scuola dei Glossatori, dal sistema adoperato nella medesima per studiare il Diritto. Questi cultori della Scienza Giuridica, tenevano l’ordine esegetico; aggiungevano al testo delle spiegazioni o sopra qualche parola di oscuro significato, o sopra una qualche frase che contenesse un principio meritevole di dichiarazione, confrontandola con tutte le altre relative al medesimo argomento e collocate altrove; ed in queste spiegazioni, da primo assai brevi, seguitavano fedelmente la giacitura e la successione delle parole e delle idee testuali. Tali brevi note, erano chiamate glosse o chiose, ed erano scritte ora fra linea e linea (glossæ interlineares), ora nel margine delle pagine (glossæ marginales). In seguito composero ancora delle Summæ o ristretti dei principj di ciascuna Istituzione, ordinati col metodo