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introduzione 7

dovere. Di qui deriva il bisogno che esista nella Società una forza che costringa ciascuno al rispetto degli altrui diritti, all’osservanza dei proprj doveri, che faccia regnare la giustizia. Ed il bisogno che questa forza risieda in una superiorità generalmente riconosciuta, e forte abbastanza per ottenere obbedienza.

Quindi sorge il Potere Sociale, la Sovranità, e la Società naturale si trasforma in Società Politica.

La legittimità di questo potere sociale non deriva dalla volontà degli uomini associati, ma dalla necessità di sua costituzione ed esistenza, e dalla legittimità del suo fine.

Se è vero che la Divinità creava l’uomo socievole, se la società non può esistere senza potere sociale che mantenga l’ordine, giuocoforza è concludere che esso ripeta la sua esistenza dal volere provvidenziale.

Destinato a mantenere l’ordine, il potere sociale consegue questo fine dichiarando prima i doveri ed i diritti degli uomini associati, imponendo poi l’osservanza ed il rispetto delle sue dichiarazioni, e costringendo le volontà refrattarie. Esso si dirige prima alla intelligenza ed è legislativo, poi alla volontà ed è coattivo.

In quanto è legislativo, fa evidenti i diritti che gli uomini hanno, li riconosce, li dichiara, li sanziona. In quanto è coattivo, dà loro efficacia e ne procura il rispetto.

Il potere sociale non crea i diritti. Essi esistono avanti le sue dichiarazioni, e le sue sanzioni; sono insiti alla natura dell’uomo, e perciò si chiamano Naturali. Egli si limita a trasformarli in diritti Civili o Positivi.

Ed ecco come i diritti naturali, che da primo sono protetti solamente della legge morale, divengono diritti civili o positivi e sono protetti dalla legge civile o giuridica; avvegnachè le dichiarazioni, i precetti del potere sociale abbiano il nome di leggi civili o giuridiche.

Queste leggi non hanno da essere arbitrarie; debbono essere calcate su quella legge primitiva, dalla quale vedemmo discendere i diritti naturali, perchè il legislatore non ha facoltà