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scelgono per uso di collettori pietre, legnami, terre cotte od altri corpi che non offrano all’ostrica presa troppo forte, oppure per renderli tali si spalmano di particolari intonachi non solubili nell’acqua marina e friabili.

Affine di raggiungere questo scopo, il dottor Kemmerer di Saint Martin (Isola di Rè) copre le sue tegole di un mastice composto d’una parte di calce idraulica, quattro parti d'acqua ed una parte di sangue privo della sua fibrina. Siffatto miscuglio sì asciuga in breve tempo, indurisce sott'acqua e si distacca senza sforzo dalla terra cotta, unitamente alle ostriche grandi e piccole che vi sono fissate.

Nella baia d'Arcachon, quantunque il governo e i privati facessero a gara per moltiplicare gli ostricari e migliorarne le condizioni, questi davano da principio risultati poco soddisfacenti, non perchè i molluschi non vi si riproducessero e non vi acquistassero pieno sviluppo, ma perché l’aderenza fortissima della conchiglia al collettore rendeva troppo dispendiose le varie operazioni dell’allevamento e della raccolta ed era causa di gravi perdite. Dal 1862 al 1865, disperando di superare siffatta difficoltà, molti coltivatori abbandonarono l’uso delle tegole collettrici; senonchè appunto in quell’ epoca un muratore di nome Michelet immaginò di spalmare quelle tegole di un certo intonaco di sua invenzione che ovviava perfettamente al difetto lamentato. Il prezioso trovato cangiò le sorti dell’industria d’Arcachon, permodochè da quel punto in poi andò sempre più prosperando. Nel 1867, quando cominciò ad applicarsi l'invenzione di Michelet, le tegole adoperate furono 28,660, nei tre anni successivi il numero loro si era accresciutonnella ragione seguente:

18701,576,500

18712,421,400

18725,065,000


Il Signor Fischer, da cui attingo questi dati, stima che nel 1873 le tegole adoperate fossero circa 7,000,0001.

Al Michelet si attribuisce pure l’applicazione d’un apparecchio denominato ambulanza, il quale sarebbe assai utile per la cura delle ostriche lese nei loro distacco dai collettori.

I campi marini, al pari dei terrestri, non vanno immuni da parassiti, da nemici d'ogni specie che cospirano alla distruzione dei raccolti. Fra questi, tanto nelle acque oceaniche quanto nelle mediterranee, vanno segnalati i molluschi terebranti e particolarmente i murici2.

Il Murex suol portarsi sulla valva superiore dell’ostrica e, fissatosi sopra un punto che d’ordinario corrisponde al muscolo adduttore o ad uno dei visceri più essenziali, pratica nel guscio un foro tondo di 1 millimetro ½ a 2 millimetri ½



  1. P. Fischer, l’ostreiculture dans le departement de la Gironde, Journal de Zoologie, 1874, pag. 27.
  2. Il Murex erinaceus è il più comune e il più dannoso agli ostricari dell' Atlantico, il M. trunculus il brandaris sono i più esiziali in quelli del Mediterraneo.