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almeno affatto insufficienti. Le ostriche, il cui consumo come commestibile andava sempre crescendo, si traevano allora, per la massima parte, dai banchi naturali, e mentre, per le richieste del pubblico, la pesca si faceva più attiva, i fondi devastati, poco a poco s’impoverivano e in cene località le ostriche scomparivano affatto: la baia di Saint Brieuc, dapprima celebrata per la copia di questi molluschi, non somministrava più che uno scarso prodotto; a Brest, a Cancale e a Granville gli antichi banchi erano isteriliti; tra i 23 banchi d’Oléron, Rè, Marenne, la Rochelle e Rochefort 18 erano distrutti. Si può dire che tutto il litorale andava lentamente spopolandosi.

Questo fatto risvegliò l’attenzione d’un naturalista che godeva allora di molta fama. Il prof. Coste, fu il primo a segnalare in Francia l’esaurimento d’un prodotto che va a buon diritto considerato come una ricchezza nazionale, e non, contento di ciò, studiò il modo di porre argine al male e di accrescere e migliorare i sistemi d’ostreicoltura allora vigenti.

Simili studi, eseguiti sotto gli auspici e col valido appoggio del capo dello Stato, Napoleone III, si concretarono di poi in una serie di proposte d’ordine scientifico ed amministrativo che furono in gran parte attuate dal governo francese.

Così, per iniziativa del Coste, furono istituiti vanii stabilimenti modelli per l’allevamento delle ostriche e d’altri animali marini e laboratori sperimentali, destinati ad investigare i segreti della loro riproduzione; così furono concessi a favorevolissime condizioni tratti di litorali ai privati desiderosi di consacrarsi alla industria nuova o piuttosto rinnovata; così furono artificialmente ripopolati a spese dello Stato alcuni degli antichi banchi esausti, e le leggi relative alla pesca ed all’iscrizione marittima, opportunamente riformate, si volsero a proteggere l’acquicoltura.

Tutti o quasi lutti questi provvedimenti sortirono esito assai felice, inquantochè la produzione delle ostriche (per tacere dei risultati pur soddisfacenti conseguiti riguardo ai mitili, ai crostacei e ai pesci) si accrebbe rapidamente e l’uso di questo sano e gustoso commestibile si estese ad ogni provincia e sempre più si diffuse nelle varie classi di cittadini, risultandone un sensibile aumento nella ricchezza alimentare della Francia.

Vediamo ora in che cosa consistono i metodi messi in opera dal prof. Coste e dai suoi seguaci: Essi sono, in generale, semplicissimi, e, come quelli che si applicano alla coltura della terra, debbono neccessariamente variare secondo le condizioni locali e secondo le specie da moltiplicarsi. In ogni caso gli scopi precipui cui tendono le cure dell’ostreicultore si riducono a ciò:

1.° Offrire alle miriadi d’embrioni emessi dalle ostriche madri ampie ed acconcie superficie sommerse alle quali possano aderire, per poi svilupparsi nelle più propizie condizioni.

2.° Trasportare, ove occorra, le giovani ostriche in serbatoi o conserve in cui possano raggiungere tutto il loro accrescimento, perchè non dì rado i luoghi in cui si riproducono i molluschi adulti sono improprii all’allevamento dei piccoli.