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escursione a dahlac. 65




V.


Escursione all’arcipelago di Dahlac. — La baia di Nucra. — Gumeleh. — Le quarantene e i musulmani. — Insciallah, domani! — Isola di Nora. — Caverna popolata di chirotteri — Sarato, isola disabitata. — Uccelli acquatici e nidi giganteschi. — Osservazioni geologiche. — La preghiera dei marinai. — Pesca delle perle — Ritorno a Sarato — Notte agitata d’innanzi a Dahal — Il Gadam.


Il 2 maggio, avendo compiute le necessarie disposizioni, i miei amici partivano alla volta di Keren, campo assai più propizio di quel che non fosse la riva di Gerara alle loro predilette indagini zoologiche e botaniche. Quanto a me, rimasto solo in Massaua, e continuate per alcun poco le solite ricerche nelle vicinanze, pensai fosse giunto il momento di attuare un progetto che già da lungo tempo vagheggiavo; quello cioè di visitare l’arcipelago di Dahlac, gruppo di isole ed isolette, che occupa un gran tratto del Golfo Arabico, tra il 10° ed il 17° di latitudine. Dalla esplorazione di queste isole mi ripromettevo vantaggiosi risultati, perchè ricchissime di produzioni naturali e quasi sconosciute ai naturalisti. Io mi lusingavo inoltre di procacciarmi non poche rarità zoologiche, assistendo alla pesca delle perle, che quasi tutto l’anno si esercita in quei paraggi.

Abbisognandomi innanzi tutto, per effettuare il mio disegno, una barca bene equipaggiata, incaricai il vecchio emirbacheri (capo dei marinai) 1 di Massaua di farne ricerca, e questi mi indirizzò al nachuda (capitano, o meglio padrone di barca) Abu-Baker, il quale si obbligò, dopo molto contrastare, a fornirmi, pel prezzo di due talleri al giorno, un legno da lui comandato.

  1. Alla lettera, principe dei marinai.