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le agasen. 109


Io aveva allora ripigliato l’andare, quando vidi una nube color di piombo invadere a poco a poco tutto il cielo, e all’orizzonte corruscare spessi lampi, accompagnati da un lontano romoreggiare di tuoni. In breve si mise un’arietta fresca e cominciarono a cader goccioloni radi, cui sottentrò dirottissima pioggia. Da principio ci ricoverammo sotto un albero, ma divenuto il rifugio insufficiente, ed essendo omai tutti fradici, stimai miglior partito proseguire il viaggio, rassegnandoci alla mala parata. Non tardò d’altronde a rompere il sereno verso levante, a dileguarsi il nembo, e la campagna, sgombra di vapori, apparve più ridente di prima, colle piante riverdite, cosparse di goccioline scintillanti. Durante la pioggia, ci imbattemmo lungo la strada in molti animali, calati probabilmente nella valle per sfuggire alla tempesta che infuriava sulle alture. Ci passò d’innanzi come turbine un branco di grandi antilopi, della specie detta agasen 1 dagli Abissini, sul quale scaricammo inutilmente i nostri fucili. Incontrammo poi numerosissimi francolini e galline di Faraone che sembravano come sbalorditi, e si lasciavano quasi pigliar colle mani.

Asciugati i nostri panni ai fuochi ospitali di Maldi, e passata ivi la notte, ripartiamo allo spuntar del giorno per fare in senso inverso la via battuta nell’andare, se non che questa volta si procede assai lentamente a cagione della mia mula, animale restìo, pieno di vizi, che ora s’impunta con una ostinazione senza pari, ora, insensibile al morso, s’impelaga negli spineti con grave detrimento della mia persona. Gli asinelli, come per non esser da meno della pervicace compagna, allorchè s’accorgono di non essere sorvegliati, si introducono prestamente dove è più folta la boscaglia e non tardano a sbrigarsi della soma, lasciandola appesa ai pruni o sparpagliata sul terreno, recandoci così gravissimi fastidii e ritardi. Gli animali da me osservati cammin facendo sono: al limitare del piano di Maldi, due cani selvatici a pelame macchiato 2, che stavano divorando un vitello morto; nella valle di Kesseret, diversi cercopitechi, due dei quali furono uccisi da Sciangallo, e varii scoiattoli, viverre, lepri ed Hyrax. Taccio degli uccelli di cui mi sono già abbastanza oc-

  1. Strepsiceros Kudu.
  2. Forse riferibili alle specie del Lycaon pictus.