Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/134

106 viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

merosissime serie di rettili ed insetti in alcool, nonchè molti scheletri 1 ed altri oggetti interessanti per la zoologia. Per far conoscere qual sia l’importanza delle collezioni spedite in Italia dai miei compagni, dirò soltanto che vi si contano 96 pelli, 47 scheletri completi e 28 cranii di mammiferi (in tutto 37 specie), 416 pelli e 22 scheletri di uccelli (circa 140 specie), 264 esemplari di rettili e batrachidi in alcool, 3220 insetti, fra i quali il solo ordine di coleotteri è rappresentato da oltre 460 specie; poi molti aracnidi, crostacei, molluschi, anellidi ed entozoi 2. L’erbario contiene, oltre ad un certo numero di piante di Candia, di Aden, di Assab e di Massaua, 304 specie di fanerogame e 298 di crittogame raccolte nel paese dei Bogos. Fra queste, due bellissime Hydnora, denominate dal Beccari H. johannis e H. bogosensis, sono un nuovo e pregevole acquisto alla famiglia delle rafflesiacee 3.

In uno degli scompartimenti della capanna v’era una finestruola, davanti alla quale ogni mattina accorrevano a frotte i vispi ed accorti ragazzetti di Keren, onde offerire a Beccari, in cambio di poche conterie, i prodotti delle loro caccie, cioè: lucertole, camaleonti, ragni, scarabei e simili. I piccoli Bogos, che in fatto di furberia non hanno nulla da imparare da alcuno, erano già così bene addestrati in questo nuovo ramo di commercio, che conoscevano per filo e per segno quali fossero gli articoli più pregiati e quali meno. E quando per avventura incontravano alcuna specie non comune e non ancora raccolta, ne presentavano un esemplare per volta, come di cosa rarissima, acciocchè fosse loro pagata a più caro prezzo.

E la nascente colonia italiana? Che ne avvenne? A tale interrogazione, che i lettori stanno per muovermi, risponderò che essa finì dopo vita brevissima e tribolata.

La piccola falange, di ben 30 persone, che avea messo mano,

  1. Alcuni di tali scheletri, esposti d’innanzi alla capanna sulle siepi e di contro a queste, perchè asciugassero, erano visitati da numerosi Lamprotornis che venivano a beccare le carni putride ancora aderenti alle ossa, e di notte attiravano le iene ed i cani selvatici, i quali più volte tentarono impadronirsene.
  2. Le raccolte zoologiche furono depositate presso il Museo Civico di Storia Naturale di Genova.
  3. Vedasi: Descrizione di due nuove specie d’Hydnora d’Abissinia, Nuovo Giornale Botanico, vol. III, n° 1, p. 5, 1.° gennaio 1871.