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VI.
Dopo il mio ritorno in Massaua, i primordii della stagione estiva si fecero sentire con un caldo intenso, continuo, opprimente che rendeva fiacco il corpo e torpido lo spirito 1. I pochi Europei residenti nell’isola erano partiti, quale in una direzione quale in un’altra, o si apprestavano alla partenza per sottrarsi agli ardori di quel torrido clima, e così diveniva sempre più completo e più tristo il mio isolamento, non confortato mai da lettere o notizie d’Europa.
Intanto, siccome erano pervenute a buon punto le mie raccolte d’animali marini, e d’altra parte s’avvicinava il tempo dell’anno men propizio alle ricerche scientifiche, cominciai a pensare al ritorno e a disporre in conseguenza le cose mie.
Pur tuttavia, trovandomi così da presso all’altipiano etiopico, io non sapeva risolvermi a rimpatriare senza aver veduto neanche alla sfuggita un lembo di quella regione tanto celebrata dai viaggiatori e dai naturalisti per le sue bellezze naturali, di quella Svizzera africana che raccoglie in sè gli aspetti seducenti della natura tropicale e le scene severe e maestose del paesaggio alpino. E siccome mi stava a cuore di rivedere gli
- ↑ La media temperatura del mese di giugno supera in città i 34° cent. Il termometro segnava talvolta in casa mia fin 42° all’ombra.