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poter sopportar con indifferenza, la compassione — spesso oltraggiante — di coloro che gli leggerebbero....

— «Che cosa vai fantasticando con la compassione? rispose mio padre; credi forse, mia cara, che il privilegio delle persone colte e gentili, sia quello di sprezzare i primi e deboli tentativi che nella carriera letteraria fa un giovine e inesperto ingegno? Oh no! Dimmi hai mai sentito parlar della madre che batta il proprio figlio onde punirlo di non saper fare a causa della tenera età, i passi lunghi e veloci? Hai mai veduto che la vigilante massaia spenga la lampada al principio della veglia, allorquando è mancante d’olio? — Non credo. — E come dunque puoi supporre che i tuoi concittadini voglino avvilir la tua buona volontà con una degradante compassione? È colpa tua se a sedici anni non sapesti far meglio? — Non temer nulla — ; E se invece d’alcuna lode otterrai una parola di consiglio od una savia ammonizione, sii grata agli amorevoli che vorranno porgertela, poichè mentre la prima avrebbe potuto unicamente solleticar la tua vanità, potranno le