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(47)1; al qual dubbio diede gran forza

  1. Molti certamente hanno creduto che Isotta non sia mai stata moglie di Sigismondo, e taluno, come si può osservare nelle Novelle Letter. di Firenze del 1757. alla col. 153. ha pur creduto potersi di ciò, vale a dire, che non sia mai stata sua moglie, cavare un argomento da que' versi di Carlo Pinti riferiti di sopra a cat. 19.

    Isotta o parium gloria Pellicum ec.

    intorno a' quali in dette Novelle si fa questa osservazione: Or se Isotta qui si dice gloria Pellicum, essa non avrà mai avuto il pregio d'essere stata sua moglie ec. Ma qui si vogliono avvertire due cose: l'una che il Pinti fu un poeta che visse due secoli dopo Isotta, e la cui autorità perciò dee considerarsi di poco momento; l'altra essere verissimo che Isotta essendo Concubina di Sigismondo si rendette famosa per le sue rare doti di animo, che di corpo, e perciò quivi chiamarsi gloria Pellicum. Per altro pare a me non potersi dubitare ch'ella sia poi stata moglie di Sigismondo, avendosi gran numero di testimonianze e di ragioni, alle quali non si saprebbe come rispondere. Eccone alcune, oltre a quella del Card. di Pavia e di alcun altro suo contemporaneo che si riferirà appresso. In un passo d'una Cronica Riminese scritta a quel tempo, il quale si riferirà di poi, si vede che Roberto (che fu figliuolo di Sigismondo, ma d'altra Donna) l'onorava, dopo la morte di Sigismondo, del titolo di sua Madre, per non chiamarla Matrigna. In un Istromento dei 9. di Giugno del 1457. che si conserva a penna nell'Archivio de' Padri Eremitani di Sant'Agostino di Rimino si vede chiamata Domina Isotta de Malatestis. Nel Codice ms. di Claudio Paci nella Libreria Gambalunga di Rimino si legge a car. 174. la Patente di Sigismondo Malatesta segnata de' 17. di Marzo del 1468. (già citata dal Clementini nel Tom. II. a car. 469.) in cui dona certi beni, i quali vuole che sieno di Salustio Malatesta nostro figliuolo, et suoi heredi, et similiter dell'Isotta de' Malatesti NOSTRA CONSORTE, vivente lei, e de' suoi heredi havendo figliuoli maschj, sin autem in vitæ solum. Nel pubblico Archivio di Rimino si conserva un Testamento Magnifici et Spectabilis Militis D. Antonii qm. Francisci de Actis de Rimino fatto a' 20. di Settembre del 1458. in cui lasciò erede Magnificam Dominam Isottam ejus Sororem de Malatestis. Ma ciò che a me sembra affatto decisivo, è che Sigismondo nel suo Testamento fatto a' 23. d'Aprile del 1466. esistente nell'Archivio di Rimino, in cui lasciò erede Isotta con Salustio suo figliuolo di lui, la chiama magnificam, et dilectam ejus CONSORTEM D. ISOTTAM DE MALATESTIS ec.; e che così pur chiamolla nel suo Codicillo fatto a' 16. d'Agosto del 1648.