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D. ISOTTÆ ARIMINEN.

B.M. SACRUM MCCCCL.

Questa Iscrizione colla data del 1450. potrebbe agevolmente far credere ad alcuno, come malamente ha pur creduto il Garuffi (40)1, che Isotta morisse in detto anno 1450.; e che fosse allora quivi seppellita; ma dalle cose, che si diranno appresso, consta chiaramente che quella fu così incisa, e preparata per la detta Isotta, mentr'era ancora viva, e non per anche, siccome appare, sua Sposa; e che la data dell'anno 1450. indica unicamente il tempo, in cui fu innalzato il detto sepolcro; perciochè certamente ella visse molto di poi. Veggo per altro anch'io che, così andando la cosa, Sigismondo venne ad innalzare quel magnifico sepolcro ad Isotta, mentr'era ancora sua concubina; tanto più che quel ricco lavoro doveva essere principiato almeno l'anno precedente, vale a dire, mentr'era viva Polissena sua seconda moglie; il che veramente non può non riuscire strano a chicchessia, anche per le espressioni della Iscrizione, che a quella Donna certamente non convenivano. Si sono ben fatti di ciò maraviglia anche Enea Silvio (41)2, e Luca Vaddingo (42)3, il qual ultimo, dopo aver detto che Sigismondo Ædem dedicavit Sancti Francisci memoriæ, sed ita genti-

  1. Lettera Apologetica cit.
  2. Commentar. Lib.II.
  3. Annal. Ord. FF: Minor. Tom. II.