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Vitali : miserae at dum memoro genus
Fortunae instabili pede;
Hac te sub lapidis pace quiescere,
Pertentant animum gaudia. Ter vale
Quae auro structa pio proxima montium
Mausolaea meres jugis.

Anche Lorenzo Legati (32)1 riputandola Autrice di alcune delle mentovate Elegie, come sopra si è detto, giunse a far dire ad Apolline che doveva essa riconoscersi per Maestra di lui, e de' Poeti Latini.

In mefio Aonidum, cum forte Poemata Vatum
Versaret; Phoebus, judiciumque daret,
Haesit, Isottaos elegos miratus, et inquit;
Vatibus et nobis ecce Magistra datur.

Ma quali encomi si potevano farle maggiori di quelli, che in lode di lei composero alcuni Poeti suoi contemporanei, de' quali abbiamo alle stampe una assai rara Raccolta? Questa è divisa in cinque libri, il primo de' quali ha per titolo: De amore Jovis in Isottam; e gli altri quattro sono intitolati Isottaei. I principali Autori furono il Porcellio Napolitano, Basinio da Parma, e un certo Trebanio. Una tale Raccolta dopo essere stata un secolo in circa giacente manoscritta nelle Librerie, ove pur se ne trovano tuttora quà, e là varj esemplari a penna (33)2, fu data alle stampe in Parigi da Cri-

  1. Museo Cospiano, Cap. XXI.
  2. Alcuni esemplari, tra gli altri, se ne trovano in Roma nella Libreria Vaticana; uno se ne conserva in Rimino presso al mentovato Sig. Dottor Giovanni Bianchi; uno esiste nella Libreria di Norfole in Inghilterra; ed uno era, già, alcuni anni, in Verona nella Libreria Saibante segnato del num. 476. ov'è da avvertirsi, che questo è più ampio dello stampato, e che in fronte ad esse Poesie si legge: Tobias Poeta Veronensis. Questi fu Tobia del Borgo Veronese, il quale per avvenuta ne fu il Raccoglitore, o l'Autore del Primo Componimento, che vi si legge.