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smarriti; e delle lettere non resta che una sola pubblicata da Mabillon. I dialoghi sono la principale opera di Vittore. Doveano questi essere distribuiti in quattro libri, secondo le parole dello stesso scrittore. Ma o che le sopravvenute cure impedissero all’autore di dar compimento al suo scritto, o che se ne sia perduta una parte, egli è certo che nell’autografo conservato nella Biblioteca Vaticana manca non pure il quinto libro, ma una parte eziandio del terzo.

Vittore qualche giorno prima che Iddio avesse da lui ritirato il potente soffio di vita consigliò i cardinali ad eleggere a suo successore nel pontificato Ottone vescovo di Ostia e di Velletri; e perciò nel giorno 8 marzo dell’anno seguente 1088 fu il vescovo Ottone elevato al supremo sacerdozio col nome di Urbano II, e questi, grato alla memoria di un tanto benefattore, volse subito il suo pensiero a onorare Benevento col nominare a cardinale un tal Bernardo beneventano, uomo che avea levato gran fama di sè per pietà cristiana ed ampia dottrina, e il quale nel 1105 fu da Pasquale II eletto vescovo Prenestino, e di poi legato della S. Sede in Oriente.

E appena quasi Urbano II fu assunto al pontificato, trovò utile il refugio di Benevento, per celebrare con piena libertà un nuovo concilio contro l’antipapa Guiberto. Il concilio cominciò nel giorno 28 marzo 1091, ed ebbe termine celeremente nel 31 dello stesso mese.

In breve corso di tempo Ruggiero I, soggiogando i ducati di Napoli, di Bari, di Brindisi, e le città tutte del regno, tra il Faro ed i confini dello Stato Pontificio, potè assidersi altero sui mietuti allori. E per tal modo il disfacimento di varii piccoli stati che in allora, a detta dello storico Grimaldi, costituivano una popolazione di diciannove milioni, o secondo il Galanti di circa dieci, diede luogo alla splendida monarchia delle due Sicilie, Ma consolidata in queste regioni la potenza di Ruggiero, Benevento, capitale della Longobarda minore, ebbe a perdere la sua signoria e indipendenza durata per il corso di 506 anni, cioè dal 571 sino al 1077, poiché Ruggiero la dichiarò semplice feudo della monarchia.