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Landolfo IV, denominato l’audace, già suo collega, assunse il titolo esclusivo di principe di Benevento e di Capua e duca di Spoleto, Pandolfo, il suo secondogenito, adottato da Gisolfo, quello di principe di Salerno, e gli altri Agli di Capodiferro Atenolfo, Gisolfo, Landolfo e Laidolfo furono creati conti, e marchesi, e per tal modo i principati furono una seconda volta divisi, poichè dai figli di Pandolfo Capodiferro si trasmisero ad altri, sicchè si venne man mano a dividere e suddividere in tante frazioni quei principati, da lasciarli occupare agevolmente dalle nazioni straniere.
Intanto Pandolfo II, figlio a Landolfo III, che fu astretto dallo zio — a cui era in cima d’ogni altro pensiero il desiderio di dilatare lo Stato — ad abbandonare la patria, non appena udì la morte di lui, cogliendo la favorevole occasione che gli imperadori di Oriente e di Occidente pugnavano sui campi di Puglia, tornò d’improvviso in Benevento ove, mandato in bando Landolfo IV, acquistò nuovamente la signoria di quel principato che trasmise ai suoi discendenti.
Landolfo IV, dopo tre lustri che tenne il principato di Benevento insieme al padre e al fratello, si ridusse a tanto stremo, che si ascrisse tra le milizie dell’imperadore Ottone II, e in ogni cimento guerreggiò da prode nelle prime fila. Ma nella giornata campale combattuta presso Taranto contro i greci e i saraceni loro ausiliari, perì sul campo da valoroso sotto gli occhi di Ottone nel 983, e con lui giacquero Atenolfo IV suo fratello, nonchè i suoi nipoti Ingolfo, Valiberto e Guido da Sessa, e a stento lo stesso Ottone potè sottrarsi da quell’eccidio.
Questi incolpò della disfatta i beneventani e i romani, dai quali credette di non essere stato sostenuto che assai tiepidamente, allorchè più ferveva la pugna. E quindi, voglioso di vendetta, si studiò di riordinare alla meglio l’esercito; dopo di che tornò in Capua, dando a sacco e a ruba la città di Benevento, per punire quei cittadini che riteneva non essersi mostrati a lui fidi nella battaglia contro i greci. Però questi, dopo a rotta che toccò alle milizie imperiali nella parte della Calabria, detta Bruzia, riacquistarono molte città, e dilatarono