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vecchio Duomo. Per la tema dei tremuoti, ai quali soccombette più volte Benevento, le navi furono costruite alquanto anguste, per cui l’edificio, che è lungo di molto, non presenta l’armonìa delle proporzioni. Nè ciò è tutto, perchè i quadri ad olio dei profeti, apostoli, ed evangelisti nella nave di mezzo — i quali dipinti furono eseguiti in Roma secondo l’altezza di quelle basiliche — nel nostro Duomo appariscono quasi mostruosi per difetto di proporzioni. Il santuario colla tribuna, ossia coro, è molto angusto ed oscuro. Ai lati del maggior altare veggonsi due bellissime opere marmoree antiche avanzate alle ruine dei tremuoti. Esse consistono in due pergami scolpiti da un insigne artefice a nome Nicola da Pisa nell’anno 1311, come scorgesi dall’iscrizione incisa al lato destro dei pergamo. Uno adempie all’ufficio di pulpito, e l’altro è destinato all’arcivescovo, allorchè gli prende vaghezza d’udire la predicazione. Amendue i pergami vengono retti da sei colonne anche di marmo con leoni per piedestalli, tre di fronte, e tre nella faccia opposta della nave laterale. E in uno dei due pergami, oltre i leoni, si veggono scolpiti, in atto di sostenere le colonne, anche due grifi di pregevole stile, il quale per la proporzione e pei capitelli si agguaglia forse all’ordine corintio, benchè in tempi ancor barbari per le belle arti, e le colonne di mezzo hanno le strie a spira graziosamente variate. I parapetti dei pulpiti sono fregiati di delicati intagli, di musaici e di statuette di mezzo rilievo in linea delle colonne: in quello dove siede l’arcivescovo, è, nel mezzo, effigiata la Vergine col Bambino, da un lato S. Gennaro, e dall’altro l’apostolo S. Bartolomeo, e nel fondo, tra questo santo e la Vergine, l’artefice ha scolpito in un bassorilievo se stesso, prostrato avanti un crocifisso. E nel parapetto dell’altro pulpito dove si predica, la figura di mezzo ritrae l’arcangelo Gabriele, il quale annunzia che scende messaggero alla Vergine, poichè leggonsi in una fascia, di cui ha cinta parte della persona, le parole: Ave Gratia Piena, Dominus Tecum, per alludere al fatto che alle prediche suol precedere sempre l’angelica salutazione. Tra i quadri di maggior pregio sono a ricordare