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d’armi, che ebbero luogo contro i saraceni, seppe procacciarsi opinione d’uomo battagliero e di elevato ingegno. Ma i saraceni, che da un pezzo gli aveano posto odio mortale, montati finalmente in bestiale furore, aggredirono la Badia Cassinese, e, avutola in loro balìa, le diedero il sacco, e poscia, irrompendo nella chiesa dove eransi ridotti Bertario, e quelli de’ suoi frati che, per la brama del martirio, tennero a vile di provvedere con la fuga alla propria salvezza, mozzarono il capo all’abate e agli altri monaci, e con molta preda abbandonarono la pressoché distrutta Badia.

A porre un termine a tali e tante calamità trasse in Benevento Vidone imperadore, ma questi deluse assai presto le speranze riposte nella sua calata in Italia, perchè non trascorse lungo tempo che fece ritornò ai suoi stati, senza compiere altra impresa nella sua breve dimora nel Sannio che di donare a Leone abate del diruto monastero di S. Vincenzo gran copia d’oro per ricostruirlo. Pur tuttavia Aione, non vinto dalle avversità, seppe con gran valore e politico accorgimento preservare i suoi stati dalle invasioni dei greci e saraceni, e mettere più volte in rotta i loro eserciti, finché venne a morte nell’anno 890, dopo circa sette anni di governo.

Ad Aione successe il suo figlio bilustre a nome Orso. Leone, imperadore di Costantinopoli, per vendicare i danni inferitigli da Aione, e dilatare i suoi domimi nella Lombardia, traendo partito dal fatto che un fanciullo, sfornito di valenti consiglieri, era asceso sul trono di Benevento, spedì in Italia un assai numeroso e agguerrito esercito, capitanato da Simbaticio, duce supremo dei greci, il quale si accampò sotto Benevento, e, dopo tre mesi di ostinato assedio, finalmente l’ebbe in suo potere, e ne espulse il misero Orso, che resse per diciotto mesi il principato.

Dopo tali disastri, fu il principato di Benevento sottomesso ai greci, e Simbaticio vi esercitò un’autorità sovrana, rifermando alla Badia Cassinese tutti gli ampi privilegi che le concessero i duchi e principi di Benevento; e a Simbaticio, trascorso un anno circa, successe Giorgio Patrizio, e a questi poco dopo