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dei saraceni, dopo di averlo privato degli occhi, lo mandò in Roma, ove chiuse miseramente i suoi giorni. Ma l’inumano vescovo; sottentrato al fratello nel governo di Napoli, neanche si astenne dal confederarsi coi saraceni, e anzi tenne mano a tutte le depredazioni che ebbero luogo non solo contro i dominii di Benevento, Capua e Salerno; ma anche contro il territorio di Roma e di Spoleto, per guisa che il pontefice fulminò contro Attanasio la scomunica in pieno sinodo, e si studiò di metterlo in odio ai napoletani.

Ma, invece di emendarsi, il perfido vescovo Attanasio, perdurando nelle sue inique mire, dopo di essersi confederato con gli Amalfitani, cinse Capua d’assedio; sicchè Pandenolfo invocò l’aiuto di Radelgiso principe di Benevento, il quale con alcune elette schiere si chiuse entro la città di Capua insieme al suo germano Aione, che da un pezzo avea deposto l’abito clericale. E venuto poscia alle mani coi nemici sotto le mura della città, li combattette con varia vicenda; ma infine, non potendo riportarne un successo decisivo, fece ritorno in Benevento, ove venuto in odio alla maggioranza dei cittadini, fu deposto, e gli successe nel governo Aione.

Questo principe fu d’alto animo e prode della persona, ma travagliato da continue guerre nel tempo che tenne il principato, non potè, direi quasi, allegrarsi di un’ora di pace. Egli nelle vicinanze di Capua fu insidiosamente, per le istigazioni dei Capuani, tolto prigione da Guido duca di Spoleto, che entrato poscia in Benevento la fece in tutto da padrone. Questi avviatosi poscia per la Puglia a combattere i Saraceni, come giunse a Siponto, fu in una chiesa circondato da gran numero di Sipontini, i quali, eccitati da un nobilissimo sentimento di amore e di fedeltà al loro principe, non lasciarono illeso il duca caduto in loro potere che allorquando promise con giuramento di rendere la libertà ad Aione, e di restituirlo in Benevento.

In quel mentre i greci, istigati da Guiderio Signore d’Oria, infestarono più volte il principato di Benevento, di che Aione prese grande sdegno, e conoscendo che gli abi-