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ebbe solenne e pomposo funerale. Dopo di ciò i soldati si diedero a rintracciare per ogni dove il Gastaldo Maione, che non era stato veduto da alcuno nella battaglia, e infine lo rinvennero rimpiattato per la paura sotto la macchina d’un molino, donde venne condotto nel campo sul dorso d’un asinello, e d’ordine di Grimoaldo, a eternarne il vituperio, fu percosso con verghe sugli omeri per mano di schiavi.

A questi fatti, narrati diligentemente dallo storico Salernitano, non si porge fede da molti scrittori, e segnatamente dal Muratori, il quale scrive intorno a siffatta guerra che, tacendo Erchemperto una tale vittoria, probabilmente potrebbe non avere altro fondamento che le dicerie del volgo. Ma, ad onta d’una sì autorevole opinione, io ritengo che l’anonimo Salernitano, avverso sempre al principe Grimoaldo IV, non sarebbe stato propenso ad esaltarne le gesta. E oltre a ciò è pure a riflettere che se all’ingiuria del tempo avanzarono gli annali di Carlo Magno e di Ludovico il Pio, mancano affatto quelli di Pipino, e del primo nato di Carlo; e che non è mica verosimile che i longobardi si sarebbero di buon grado sottoposto a un ingente tributo, senza tentar primamente la sorte delle armi. Laonde per queste ragioni fa d’uopo convenire che se, per la inopia delle notizie storiche di quei tempi, non è dato di acquistare una compiuta notizia dei narrati avvenimenti, abbondano però le ragioni per ritenere almeno assai probabile i fatti esposti dall’anonimo salernitano.

La guerra adunque coi francesi si sarebbe protratta sino all’anno 812 in cui Grimoaldo si vide astretto a piegare il collo alla necessità delle cose, e sottostare al pagamento di un annuo tributo alla Francia; imperocché tanto Eginardo che gli altri annalisti francesi, trattando dei fatti che si successero in quell’anno, scrivono: «Pax (dunque prima vi fu guerra) cum duce Beneventanorum Grimoaldo et tributi nomine XXV millia solidorum auri a beneventani soluta». E dopo il convenuto accordo coi francesi, bramoso Grimoaldo di ridare ai suoi popoli

«La da tant’anni lacrimata pace»