Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/316




AI LETTORI





Diedi a stampa nel 1894 una mia canzone su Benevento, corredandola di alcune note storiche, ed ora assento a ripubblicarla, per non dipartirmi dall’opinione dei miei amici che la ritengono — mi si conceda l’espressione — quasi un corollario poetico delle cose narrate nella mia storia.



BENEVENTO



Salve, o terra natale! un ciel sereno
     Che di cara dolcezza inonda i cori,
     Ed un tepido sole a te sorride.
     Il tuo lieto, vivace, almo terreno,
     Che un aër puro allegra, a’ tuoi cultori
     Di desiata opima messe arride.
     E de l’apriche facili colline
     Ond’hai vaga ghirlanda, a l’incantata
     Vista, e de le chiare acque sonanti
     Giù per l’erbose chine,
     Il viatore esulta, o patria amata;
     E al placido spirar d’aure fragranti
     L’orme e il frequente anelito rattiene,
     E del cammino oblia l’ansia e le pene.