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In seguito un commissario francese, Carlo Pop, introdusse in Benevento tutte le usanze della repubblica francese. Egli ingiunse ai preti, ai frati e ai secolari, tranne alle donne, di fregiarsi della coccarda tricolore, e tutti gli abitanti della città e del contado furono chiamati senza distinzione col semplice titolo di cittadino. Ordinò che Tanno fosse cominciato dai 27 settembre, e mutati i nomi dei mesi nel seguente modo. Il settembre si chiamò vendemmiale, l’ottobre brumale dalla parola bruma che significa nebbione, il novembre frimale dalla parola frimas che significa brina, il decembre nevoso, il gennaio piovoso, il febbraio ventoso, il marzo germile, a denotare il tempo in cui si sviluppa il seme, l’aprile fiorile, cioè tempo in cui germinano i fiori, il maggio pratile, per esser quello il tempo in cui si falciano i prati, il giugno mellifero, a indicare il tempo del ricolto del frumento il luglio termifero, cioè tempo del ricolto delle frutta.

Si adottò una tale mutazione per discostarsi dai profani vocaboli di Luna, Marte e di altri pianeti, e si usò il nome naturale di primo dì, di secondo dì, di terzo dì, e così sino a dieci. Si divisero i giorni di ogni mese in tre decade, le quali compivano il numero di trenta giorni per ciascun mese, e per questo chiamavano il calendario decedano. In fronte ad ogni scrittura tanto pubblica che privata, e anche nelle lettere familiari, si scriveva Repubblica francese: da un lato Libertà e dall’altro Uguaglianza; e qualsiasi scritto dovea chiudersi con le parole Salute e Fratellanza, ed essere sottosegnato col solo titolo di cittadino. Di più il commissario istituì la truppa civica beneventana di fanteria e cavalleria, a cui tutti furono astretti ad iscriversi, e a niuno era dato di conseguire qualsivoglia uffizio civile senza essere soldato della Guardia Civica. A tutti 1 cittadini incombea di far la ronda sia di notte che di giorno, non esclusi gli ecclesiastici, ai quali, per esserne esenti, facea mestieri di pagare, secondo la diversa dignità ecclesiastica, una tassa determinata da darsi a quelli che sottentravano in lor luogo.

Nel giorno 7 aprile il commissario della Francia prese