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telli dell’Assunta, i quali, piegandosi alla necessità, si accordarono che sarebbe stato loro conceduto un altro luogo nello stesso collegio, appena questo fosse ricostruito, e ottenutolo l’ornarono a proprie spese, e venne dalla santa memoria di Benedetto XIII, allora cardinale Arcivescovo di Benevento, solennemente consacrato, come appare dalla iscrizione lapidaria ivi scritta. Ma poscia non essendo il locale ampio abbastanza per l’intera confraternita, parve più dicevole ai nobili di segregarsi dal ceto civile, ed avendo i gesuiti ceduto ad essi un altro locale nello stesso recinto del collegio, il ceto nobile vi costruì un secondo oratorio.

Nel 5 giugno del 1688 la chiesa ed il collegio dei gesuiti ruinarono quasi interamente per il tremuoto che in quel giorno converse in macerie moltissimi edifizii di Benevento, ma furono tosto riedificati a spese del munificentissimo Card. Arcivescovo Orsini. Poscia nel giorno 14 marzo 1707 le mura della chiesa e del collegio dei gesuiti furono novellamente diroccate da un altro terremoto, e di nuovo il cardinale ricostruì l’uno e l’altra, profondendo in tali fabbriche le sue rendite private, per secondare i generosi impulsi del suo cuore. E così fu eretto il nuovo edificio nel 1718, e la prima pietra fu benedetta dallo stesso Arcivescovo Orsini nell’anno 1720. E anche dopo la morte del medesimo, che seguì nel 1730, ne fu continuata la fabbrica e compiuta nel 1736 per cura del card. Fieri, che, dopo la morte del pontefice Benedetto XIII, ne assunse l’incarico.

E perciò, a perpetua ricordanza che la chiesa ed il collegio dei gesuiti furono edificati dal tanto benemerito Card. Orsini, si scolpirono in marmo due iscrizioni che si conservano tuttora, la prima nella chiesa sotto lo stemma di Orsini, e la seconda si legge ancora nella sala del collegio coll’effigie in basso rilievo di marmo del papa Benedetto XIII.