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trizio beneventano, a trattare col generale dei gesuiti, che allora era il P. Acquaviva, intorno alle condizioni richieste per fondare un collegio in Benevento. Mediante queste pratiche, seguite nel tempo del pontificato di Clemente VIII, furono mandati in Benevento 12 padri della Compagnia di Gesù, i quali si stabilirono in una casa a cui, secondo gli statuti dell’Ordine, si diede il nome di casa professa. Ma perchè erano privi di chiesa il papa Clemente VIII concesse loro la piccola chiesa parrocchiale di S. Pietro de Fraseris contigua alla casa professa, e la cura delle anime di questa parrocchia fu data all’altra chiesa, poco ivi lontana, di S. Andrea de Mililolis. E la città di Benevento nello stesso anno 1593, per provvedere alla pubblica istruzione, assegnò a quei dodici gesuiti annui ducati 200, affinchè educassero gratuitamente la gioventù nella pietà cristiana non meno che nelle lettere e nelle scienze. E così ebbero principio le scuole gesuitiche e la pubblica istruzione in Benevento nell’anno 1593.

Ma siccome nelle nuove costituzioni dell’Ordine gesuitico erasi stabilito che in ogni collegio dovessero accogliersi non meno di 24 padri, così il Municipio di Benevento destinò nell’anno 1598 per la casa professa dei gesuiti altri annui ducati 100, che, insieme a ducati 200 assegnati nel 1593, formavano l’annua entrata di ducati 300, acciocchè potessero alimentarsi 24 padri, coll’obbligo che laddove le rendite del collegio venissero in seguito ad eccedere la somma di ducati 1000, si dovesse l’assegno medesimo intender subito cessato.

Ed il pontefice Clemente VIII (Aldobrandini) con sue lettere, in forma di breve, nel 5 ottobre 1598 confermò tutto ciò che erasi convenuto tra il Municipio e il collegio gesuitico di Benevento. Intanto per effetto di tale assegno e della sanzione sovrana la casa professa cominciò a chiamarsi collegio; derò i gesuiti proseguirono tuttavia ad abitare nella casa professa, la quale lasciò questo nome e tolse quello di collegio vecchio dopo la costruzione dei collegio nuovo.

Nell’8 decembre del 1600, l’arcivescovo Palombara, voglioso di migliorare sempre più le condizioni dei gesuiti in Benevento; conseguì a favore degli stessi dal papa Cle-