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ducati 25 ad una sorella povera ed onesta della sua parrocchia.

I chierici regolari delle Scuole Pie fondarono un collegio in Benevento nell’anno 1702, e i primi religiosi di quell’Ordine furono dal cardinale Orsini allogati nel sacro seminario coll’obbligo di insegnare ai seminaristi, e vi dimorarono sino all’anno 1703. In quel mentre fu ceduto al zelante arcivescovo da Ippolita Cutillo principessa di Pago un suo palagio prossimo al convento di S. Agostino, affinchè fosse destinato per collegio dei religiosi delle scuole Pie, con questo però che a santo titolare della nuova chiesa dovesse eleggersi S. Nicolò di Bari. E dopo di avere annuito a tale condizione, i padri delle Scuole Pie, nel primo decembre del 1703, si trasferirono nel nuovo collegio, ove per qualche tempo i seminaristi proseguirono a frequentare le loro scuole, le quali sebbene pel numero dei discepoli perdevano al paragone di quelle dei gesuiti, pur tuttavia accolsero, mercè un lodevole metodo d’insegnamento, il fiore degli ingegni beneventani.

Ma più degli altri ordini religiosi occorre far parola di quello dei gesuiti, attesa l’influenza che, anche nelle cose civili, i gesuiti esercitarono in Benevento per lungo volgere di tempo. Essi furon sempre potenti consiglieri degli arcivescovi — i quali nel governo della città ebbero maggior potere che i delegati apostolici — e regolavano le coscienze della maggior parte dei padri di famiglia, dimodochè non solo i gesuiti si resero arbitri delle dignità ecclesiastiche, ma altresì di varie cariche civili, e le loro vicende s’intrecciano con gli ultimi fatti politici della città di Benevento, come ho a lungo dimostrato in un’altra mia opera intitolata I miei studii.

Fu nel 1570 che il cardinale Arcivescovo di Benevento Giacomo Savelli invitò il generale dei gesuiti residente in Roma a fondare un collegio in Benevento, ma quel suo desiderio non ebbe allora effetto; finchè nel 1585 il Municipio di Benevento e l’arcivescovo Massimiliano Palombara, succeduto al cardinale arcivescovo Savelli, inviarono in Roma, come oratore, il dotto uomo Ottavio della Vipera, pa-