Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/227


– 218 –

CAPITOLO XII.


Nel secolo XVII e sino alla metà del seguente i diversi ordini religiosi istituiti in Benevento ebbero, non può negarsi, una non lieve importanza, per cui non posso ometterne un cenno, tanto più che le loro vicende s’identificano con la storia ecclesiastica di Benevento, la quale, come niuno ignora, è inseparabile dalla civile.

L’ordine dei benedettini fondò due monasteri di monache in Benevento: uno fu detto di S. Vittorino, e l’altro tolse il titolo di S. Pietro apostolo, e in questo nel 1321, per ordine del pontefice Giovanni XII, furono trasferite le monache benedettine di S. M. di Porta Somma. Nel monastero delle monache benedettine di S. Pietro si custodivano i mortali avanzi di Guitelgrina, di Maria, e di Sikelcarda, illustri donne della prosapia dei principi longobardi, che presero in questo monastero l’abito di S. Benedetto, e le salme di S. Offa e S. Bella amendue monache dello stesso convento. Dal monastero di S. Pietro dipendevano negli antichi tempi due prossime chiese: l’una detta de Monialibus attigua al monastero nel largo del Belvedere, che fu trasformata in casa privata, e l’altra chiesa denominata di S. Festo, posta di rimpetto alla porta maggiore della chiesa di S. Pietro, che fu anche ridotta a privata abitazione dall’attuale famiglia Buonanni.

Un altro convento dei PP. Benedettini era stato in epoca antichissima fondato in Benevento col titolo di S. Lorenzo, e poi prese il nome che conserva tuttora della Madonna delle Grazie. Questo convento fu in appresso abitato dalle benedettine, e poi dalle monache di S. Chiara, dalle quali fu conceduto ai PP. Osservanti di S. Francesco nell’anno 1450, essendosi le dette monache ritirate nel convento di S. Diodato, per non essere più lungamente esposte alle incursioni dei banditi che, scorrazzando nei dintorni della città, davano spesso l’assalto al convento. E siccome quel-