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almeno la città illesa dai loro furori. E perciò i consiglieri ordinarono che cinquanta soldati fossero pronti sempre a percorrere il contado in tutti i punti, insieme a tre squadre di milizie urbane di venti uomini per ciascuna. E in virtù di questi provvedimenti i banditi infierirono meno nel territorio beneventano che in altre parti del regno, e desistettero dal proposito di occupare per qualche tempo la città. E certamente a conseguire un tale successo contribuì la prodezza delle milizie urbane, e la concordia dei quattro suindicati ordini in che era divisa la cittadinanza; imperocchè se i fuorusciti scontratisi coi cittadini avessero trovato più lieve resistenza, e un valore men forte della loro audacia, niun altra ragione li avrebbe stornati, che non rivolgessero continuamente il loro impeto contro la città di Benevento. Però il commercio ne risentì per molto tempo notevole danno, stante le interruzioni di tutte le comunicazioni per la poca sicurezza delle strade, da cui derivò naturalmente la conseguenza che quasi tutti i cittadini si astenevano d’imprendere senza necessità neanche brevi viaggi per non dare nei banditi, come incolse, secondo narra il Giannone, a Mons. Toppa arcivescovo della città, il quale non solo fu derubato presso Napoli, ma corse pure grave pericolo di vita.

La paura dei banditi fu efficace per molti anni a sopire le dissenzioni tra il patriziato e il popolo beneventano, ma con lo scemare di quella crebbe man mano la disunione nella cittadinanza tra i nobili e la plebe, onde il Consiglio si vide astretto a divisare i mezzi più acconci a impedire che le avversioni passassero il segno, e ne nascesse la guerra civile. E siccome il mal seme che fomentava tante discordie consisteva nei molti privilegi a cui aspirava la nobiltà, così si tentò di stabilire su solide basi una specie di uguaglianza tra i due ordini più importanti della cittadinanza; ma i popolani non paghi di diversi decreti, prudentemente emanati a tal fine, proposero, per mezzo dei loro deputati, che non pochi del loro ordine fossero ascritti a quello del patriziato.

I nobili protestarono con energia contro tali pretensioni,