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re Andreoni fosse stata una vendetta del Sabariano, per aver quegli osato contaminare il suo talamo coniugale. 1

Nel marzo dell’anno 1513 fu acclamato alla cattedra pontificale Giovanni dei Medici, fiorentino, col nome di Leone X, il quale con rara benignità significò nel medesimo giorno con lettere la sua elezione ai beneventani. E sebbene si palesasse molto severo riguardo al fuggiasco Sahariano, non lasciando intentato alcun mezzo per averlo in sue mani, pur tutta volta, mosso dalle preghiere del cardinale Sisto Gara della Rovere arcivescovo di Benevento, con suo breve del 12 ottobre 1513, fu largo di perdono a chiunque avea dato ricovero al fuggitivo. Il pontefice Leone X, giudicando essere indispensabile destinare al governo di Benevento un uomo d’animo risoluto, nominò nel 7 luglio 1515 governadore di Benevento Maso di Luca degli Albigi, fiorentino, uomo esperto nei pubblici affari, e assuefatto a vincere le difficoltà con la fermezza de’ propositi.

Questi trovò la città sottosopra per avere alcuni faziosi ucciso Francesco Doto di Trevi Vicario, o sia giudice della città, e ritenendo necessario il rigore alla sicurezza pubblica, per riuscire nel suo disegno, stipulò a Benevento nel 27 agosto 1515 un concordato col quale egli e Raimondo di

  1. Dalla tradizione ho desunte alcune particolarità del fatto, che sanno quasi di favoloso, ed io le accennerò ingenuamente in questa nota nel modo stesso che le appresi nella mia prima giovanezza dalla bocca di taluni vecchi degnissimi di fede, di cui serbo cara e venerata memoria.
    In un bel mattino di primavera alcuni agricoltori che traevano alla campagna per attendere ai loro cotidiani lavori, uscendo di Porta Somma, vedeano con istupore aperta la metà della finestra della stanza da letto del governadore Andreoni, e la sua testa, coperta del consueto berrettino, stare immobile nel vano della stanza a un passo dalla finestra. I contadini a quella vista si levavano rispettosi il cappello, ma l’Andreoni non pareva badare al loro soluto. Intanto essendo trascorso assai tempo senza ohe il governadore avesse o mutata attitudine, o dato altro segno di vita, i suoi famigliar!, sospettando di qualche sciagura, penetrarono senza riguardi nella sua stanza, o trovarono con raccapriccio il suo cadavere collocato in guisa da vedersene in lontananza solo il cocuzzolo dai passanti.