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l’antipapa prevalse in Benevento sugli altri partiti sino al 1381, in cui avendo Urbano data la investitura del regno di Napoli a Carlo duca di Durazzo, della prosapia di Carlo II re di Napoli. costui ne prese la signoria, facendo prigioniera la stessa regina Giovanna, che pose crudelmente a morte, e la città di Benevento non tardò a tornare in fede del vero pontefice. E nell’archivio del comune si conserva ancora una bolla di Bonifazio IX successore di Urbano VI che fa piena fede dell’essersi resi i beneventani, dopo la morte della regina Giovanna I, caldi sostenitori dei dritti del legittimo papa.

Ma i buoni accordi tra Urbano VI e il re Carlo III non furono durevoli per più cause, e soprattutto per essersi questi rifiutato di cedere il principato di Capua a Francesco Bottillo nepote del pontefice. Urbano, bramoso di ritogliere a Carlo di Durazzo il reame di Napoli, si recò a tal fine in Nocera dei Pagani, ove si adoperò con ogni sforzo a levare un’armata; però il re, per eludere i suoi disegni, non potendolo indurre a far ritorno in Roma, spedì nel giugno del 1385 il conte Alberico di Barbiano con buona mano di soldati a porre l’assedio a Nocera. Di ciò adirato Urbano, dopo di aver lanciato l’anatema contro Carlo, lo dichiarò decaduto, da ogni dritto sul regno di Napoli, ma ciò non ostante il conte Alberico continuò l’assedio con maggior pertinacia c i prima. (Revere) E sarebbe venuto di leggieri a capo del suo intento, se non fosse accorso in aiuto del papa con poderoso esercito Raimondo del Balzo di Casa Orsini, più comunemente noto col nome di Raimondello Orsini, che fu poi principe di Taranto, il quale dopo d’aver fugate le schiere nemiche, entrò vincitore in Nocera, e liberato il pontefice nel giorno 8 agosto del medesimo anno, lo condusse con pompa trionfale in Benevento. E il papa, grato a tanto beneficio, non solo gli confermò il possesso del contado di Lecce e della baronia di Flumeri, ma gli fece dono della città di Benevento, benché il Vipera e qualche altro scrittore affermino che Benevento non cessò di far parte degli stati della chiesa, ma non pare che una tale opinione