Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/127


– 118 –

tenne sempre nel massimo pregio questo eminente giureconsulto. Odofredo trapassò nel 1206, anno infausto a Benevento per il saccheggio e le uccisioni commesse dall’esercito di Carlo d’Angiò dopo la battaglia di Benevento. Il sepolcro di Odofredo fu eretto accanto a quello dell’Accorso di cui emulò la fama come giureconsulto. Gli scrittori patrii più noti, come il De Vita, il Borgia, il Nicastro, ed altri, han trattato, chi più, chi meno, diffusamente di lui; ma taluno lo confuse con Roffredo Epifanio, e fu per questo che qualche scrittore erroneamente credette che Odofredo non sortisse i natali in Benevento. Egli ebbe un figlio a nome Alberto Odofredo, che fu egualmente professore di legge in Bologna, e che sostenne degnamente la fama del nome paterno.

Nella nostra pubblica Biblioteca si conservano le seguenti opere di Odofredo. 1. De Curatore bonis dando. — 2. De libellis formandis. — 3. De ordine iudicii — 4. De positionibus. — 5. De restituitone dotis.


CAPITOLO III.


A Federico II successe nel reame delle due Sicilie il figlio Corrado, uomo crudele, digiuno di lettere e di studii, e all’intuito diverso dal suo genitore, e dopo il breve suo regno di due anni, prese il governo di Napoli e di Sicilia Manfredi, figlio di amore del gran Federico, con la qualità di reggente per la età minore di Corradino, unigenito di Corrado. E poi, quando si propagò in Italia la falsa nuova della morte di Corradino, fu Manfredi coronato re delle due Sicilie nella cattedrale di Palermo, ove tra gli altri prelati intervenne nella solenne cerimonia anche Capodiferro, Arcivescovo di Benevento.1

  1. Clemente IV assolvette questo esimio arcivescovo dall’anatema in cui incorse, per aver preso parte alla incoronazione di Manfredi. Fu gli che eresse il campanile della nostra Metropolitana.