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come scrive il Tiraboschi, fu il solo che osasse contendere il primato al grande Accorso nella scienza delle leggi. Fu poi in Bologna pubblico lettore di dritto, e salì in tanta fama per la sua dottrina, nonché per la chiarezza e facondia del suo dire, da essere anteposto a qualunque altro pubblico insegnante. Indi non pago della lode di semplice espositore delle leggi romane, si fece con profondo acume a interpretarle, ed acquistò tanta nominanza, come glossatore del dritto romano, da essere proposto giudice non solo nella Marca d’Ancona e nella Toscana, ma anche nella Francia, ove egli stesso afferma nei suoi scritti di aver reso giustizia.
Fatto poi ritorno in Bologna, ripigliò ivi il pubblico insegnamento con molto plauso. Ma il suo merito maggiore consiste ne’ libri scritti a dilucidare il codice ed i digesti; nell’opera che s’intitola De libellorum formatione, e nell’altra che ha per titolo Quaestiones Canonici Juris. Il Panciroli leva a cielo la chiarezza del suo dire, e la sua rara sagacia nei conciliare le leggi in apparenza contrarie; e faeea stima che gli scritti legali di Odofredo fossero tra tutti i più acconci pei tironi del dritto. Ma oltre la sodezza e copia della sua dottrina, Odofredo abbella i suoi libri di svariati racconti che riescono utilissimi alla istoria del dritto; tanto più che, esposti nella loro nativa schiettezza, porgono indicibile diletto ai lettori. E oltre a ciò egli prendea sovente occasione, tanto ne’ suoi scritti che nelle sue lezioni, di manifestare alla libera e con la più grande sincerità tutti i suoi sentimenti e le sue opinioni in qualsivoglia materia, e in tutti i casi della vita civile.
E la fama del suo copioso sapere, e delle sue virtù civili si estese in modo che ii romano pontefice di quel tempo gli assegnava assai largo stipendio. Con tutto ciò non desistette giammai dal pubblico insegnamento sin quasi agli ultimi anni della sua vita; e amava di tanto amore i suoi discepoli, che allorquando passò di vita, era creditore di molti di essi di cospicue somme da costituire una dsereta entrata.
Il P. Sarti enumera minutamente tutte le onorevoli commissioni ricevute da Odofredo nella città di Bologna, che