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minacce e apparecchi d’armi di Ruggiero. Ma questi seppe per lungo tempo tenere a bada i nemici per modo che, sopravvenuti i calori estivi, moltissimi soldati cominciarono man mano a disertare l’armata pontificia. E allora Onorio, che principe prudentissimo era, colto il tempo opportuno, propose a Ruggiero di rimanersi dalle ostilità, e la pace tra essi ebbe luogo nell’agosto del medesimo anno 1128 con il solenne atto della investitura, col quale Ruggiero non pure promise di non essere più infesto al dominio beneventano, ma di toglierne la difesa contro chiunque facesse prova di usurparlo.

Nel 1188 i beneventani, per ignoti motivi, avean fatto crudelmente trucidare Guglielmo Rettore della città dietro l’altare di S. Giovanni del Palagio, ai piedi del sacerdote che adempiva ai divini ufficii, dove erasi occultato per sottrarsi all’ira della plebe sommossa. E questa non paga di un tanto eccesso, legato il cadavere ai piedi lo trascinò lungo la precipua strada della città sino al cimitero detto di S. Lorenzo, posto fuori le mura di Benevento, nel qual luogo sotto un monte di sassi fu oscenamente sepolto. E dopo un tal fatto i ribelli accorsero a demolire le case dei giudici e di altri chiari cittadini, i quali, a fuggire il popolano furore, si ridussero a Montefuscolo, ove furono messi al bando dal popolo insorto, che a rendere durevoli gli effetti della sedizione, sondava una comunità con dipendenza dalla sede pontificia. Il papa a tal nuova, sebbene i beneventani gli deputassero ambasciadori per accertarlo che l’uccisione del Rettore era stata opera nefaria di pochi ribaldi, montò in ira, e, nominando nuovo Rettore della città il cardinale Girardi, si trasferì in Benevento, cupido di vendicarsi, sull’agosto dell’anno 1129, e chiese primamente il richiamo dei proscritti. E, non venendogli ciò conceduto, si ritrasse assai irato in una villa che si dimandava Leucubante, dove avea preso stanza il duca Ruggiero, e l’istigò a muovere contro Benevento, per rimettere ivi in tutta la sua pienezza l’autorità pontificia, ma la morte interruppe i suoi disegni, poichè passò di vita ai 14 febbraio del 1130.