Pagina:Isernia - Istoria di Benevento II.djvu/106


– 97 –

tore, e che non fu deposto dal suo grado. Senonchè da quel punto questi dipese sempre dal cardinale Ugone, e ciò si rileva dall’essere intervenuto il solo Ugone al terzo concilio provinciale beneventano che ebbe luogo nel 10 marzo 1119.

Dopo Gelasio, nel primo giugno del 1120, fu esaltato al seggio pontificale Callisto II, il quale nel giorno 8 agosto del medesimo anno si trasferì in Benevento, ove promosse il cardinale Ugone a più elevata dignità, e rimovendo dal suo grado il Rettore Stefano, nominò in suo luogo Rettore della città Rossemanno Diacono. Ascese dopo al pontificato Onorio II, che destinò il Cardinal Pietro a Rettore di Benevento, dove poco dopo trasse anche egli; e mentre protraeva colà la sua dimora, fu la città nella notte del 11 ottobre sconvolta da uno spaventoso tremuoto; le cui scosse, come afferma il cronista Falcone, si riprodussero con la stessa veemenza per il corso di quindici giorni, rovesciando al suolo le mura della città, e le torri e gli edifici furono scontorti per guisa da non sembrare più umane abitazioni.

In quel tempo era addivenuto assai potente Ruggiero II conte di Sicilia, che dopo varie imprese riuscì ad essere dichiarato principe di Salerno, e Benevento in quella occasione gli spedì un’ambasceria per attestargli la benevolenza e la stima della intera cittadinanza, e si ebbe in risposta promesse di vicendevole aiuto ed affetto. Ma non andò guari che avendo Ruggiero estese le sue conquiste al ducato di Amalfi, e a buona parte della Puglia, tolse da se il titolo di duca, ma poi, fatto miglior senno, ne chiese l’investitura ad Onorio II, e non venendole conceduta, con le milizie sue e degli alleati andò sopra Benevento (1127). Ugone Infante e Raone di Fragneto furono i primi a depredare le terre dei beneventani; ma il Rettore Guglielmo, senza perdersi di animo, tentò di espugnare il castello di Ceppaloni, difeso da Raone. Però non gli venne fatto, poichè il Normanno che, antivedendo il suo disegno, aveva posto a poca distanza