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za fece comprendere che affidare la somma delle cose ai nativi di Benevento poteva divenir causa di fellonia, di sedizioni e gare civili come accadde, e lo vedremo a suo luogo, nei tempi di Azzone.

Nel XIII secolo perdurarono i Rettori di Benevento nell’esercizio dell’ampia loro giurisdizione, la quale potea paragonarsi a un assoluto dominio, come rilevasi da un autentico documento che si custodisce nell’archivio segreto del Vaticano. Se i Rettori insieme ai consoli ebbero il potere di dannare i rei nel capo, e usare del diritto di grazia, è un fatto che non si potrebbe accertare, però non ignorasi che i gradi delle pene corrispondevano alle specie dei delitti, per cui i pontefici si attennero al sistema di giudicare di alcuni reati maggiori, dando balìa ai Rettori di applicare le pene pei delitti minori, unitamente ai consoli della città. Laonde da ciò si deduce che la pienezza dei poteri, intorno al dritto di punire, era esercitata, dopo il Rettore, dai consoli e dai giudici nominati dal pontefice, i quali, insieme al Rettore, erano investiti del dritto di risolvere le cause civili e di punire i misfatti.

Nel XII secolo fu istituito in Benevento il magistrato dei consoli, i quali erano eletti dai tre ordini del popolo, ma di questo magistrato ci fan difetto le notizie precise, poichè non ne discorsero i cronisti, nè ci è stato possibile di averne lume da antiche scritture, o da qualcuno dei superstiti monumenti. Però risulta da varie cronache locali che quando in Benevento tennero il governo i rettori nominati dalla Santa Sede, esistevano due classi di cittadini, l’una detta dei Nobili, e l’altra dei buoni uomini che costituivano l’intera cittadinanza. Ma la fatale bramosìa del dominio tosto s’apprese ai consoli di Benevento; e gli abusi di un tal magistrato tant’oltre trascorsero che, tralignando esso dalla primiera istituzione, fu astretto Martino IV ad abolirlo nel 1282 con sue lettere pubblicate in una generale assemblea, tenuta nella chiesa cattedrale di Benevento. E qui non debbo omettere di dire che anticamente i Consigli o Parlamenti delle principali città si soleano d’ordinario convoca-