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antico, e sappiamo che fu rifatto da Severo l’anno 198, come risulta da una lapide letta ivi da Ciriaco d’Ancona. (Momms. op. cit. 1409) e non più veduta dopo di lui.

Indi l’Appia passava su un altro ponte d’epoca romana, costruito sul fiume Corvo, un tempo più copioso d’acque, dal quale il ponte prende oggi il nome e si appella Pontecorvo. E procedendo più innanzi l’Appia non valicava il fiumicello detto Serretella sul ponte che oggi si dimanda S. Vito; ma prima di esso la via romana piegava a sinistra, percorrendo in costa il monte di S. Felice che nella bolla di Pasquale II papa, emanata nell’anno 1102, è detto monte Filizo (V. il Bollario), donde riusciva sul ponte a più archi gittato sul Sabato sotto le mura dell’antica colonia, e che ora si chiama Ponte Lebbroso.

Da Benevento, e propriamente dal punto ove fu eretto in seguito l’arco Traiano, avea principio un altro ramo di detta strada che per la Capitanata e la Puglia passava per Troia e Canosa, ove prendeva il nome di Via Egnazia, per Ruvo, Bitonto, Bari, e, costeggiando l’Adriatico, rasentava Mola, S. Vito, Polignano, Monopoli, Ostuni e avea termine a Brindisi.

L’imperadore Traiano, proseguendo l’opera intrapresa da Appio Claudio, di render facile il commercio delle province del mezzodì d’Italia con Roma, ampliò non solo, ma pose cura a selciare e abbellire il ramo della via Appia che da Benevento conduceva a Brindisi, porto d’Italia, e centro del commercio d’oriente, il quale da ciò tolse il nome di Via Traiana. L’opera fu quale dovea attendersi da un sì glorioso imperadore, sia per la lunghezza della strada, poichè percorreva 231 miglia, e sia per la larghezza, giacchè dava agevole il passo a due carri. Le miglia furono distinte con grossi macigni che appellaronsi lapidi miliarie, ovvero pile itinerarie, e su ciascuna di esse vedevasi intagliata la medesima iscrizione, e solo variavano intorno al numero delle miglia. Alcune delle dette lapidi milliarie furono scoperte dopo lungo volgere di tempo, ed una fu trovata non è molto dal Garrucci quasi interamente sepolta sotto la casa