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I Romani caddero nel laccio, e, dando intera fede alle parole dei finti pastori, si proposero d’impedire che i Sanniti riuscissero nel loro intento, affinchè non si fosseio insignoriti dell’intera Apulia. Ora delle due vie che menavano a Luceria, la più breve, comechè meno sicura, era pel luogo detto Forche Caudine1. Un tal luogo consisteva in due passi profondi, angusti e fitti di selve, insieme congiunti con gioghi di monti intorno, tra i quali giaceva chiusa una pianura piuttosto larga, abbondevole di acque e di erba, nel mezzo della quale s’apriva un sentiero.
I Romani scesero in quel piano a traverso d’una cava rupe, ma, indi a poco, aprendosi a fatica una via per uscire dalla valle, si avvidero che n’era stato turato il varco con tronchi d’alberi e sassi smisurati. I Romani allora accortisi dell’inganno, rifecero la stessa via, e trovarono che anche da quella parte era stata ad essi nel medesimo modo preclusa l’uscita, e subito videro tutti i gioghi de’ monti occupati dai nemici.
Tuttavia non si diedero per vinti e tentarono animosamente di trarsi d’impaccio, ma, ributtati con molta uccisione dai Sanniti, che seppero usare il loro vantaggio, si videro compiutamente in balìa degli stessi.
I Sanniti, esultanti per un tale successo, non seppero sulle prime a qual partito appigliarsi, e mandarono per consigli al vecchio Erennio, padre di Ponzio, il quale nella sua giovinezza aveva udito in Taranto i ragionamenti di filosofia di Archita e di Platone. E costui rispose che avessero mandati liberi i romani e senza offesa di sorta. Ai Sanniti non parve opportuno di seguire un tal savio consiglio e mandando di nuovo
- ↑ Gli antichi dissero Forche Caudine la valle che giace fra Arienzo ed Arpaia, la quale prese un tal nome dal villaggio che in latino si dimandò Furchae o Forculae, vocabolo che nei tempi di mezzo si trasformò in quello di Furcae, da cui ebbe origine il nome di Forchia nel nostro idioma, e dalla città Caudio che fu poi distrutta, e che era posta alle falde dell’aprico monte che sovrasta Arpaia, città di moderna fondazione, ebbe l’epiteto di Caudine, donde il nome di Forche Caudine. (F. Daniele—Le Forche Caudine illustrate).