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per fronteggiare da quella parte i Sanniti, e l’altro, di cui assunse il comando Pubblilio Filone, attese a bloccare la città di Palepoli, la quale non dava speranza di poter essere in breve tempo espugnata. Il blocco si protrasse a lungo, poichè la prossima città di Neapoli porgeva di tempo in tempo efficaci soccorsi alla città sorella. I romani, fastiditi del lungo assedio, fecero pensiero di sedurre alcuni fra i più opulenti cittadini di Palepoli, e non fallì ad essi la nefanda speranza; cosicchè traendo profitto del tradimento di due principali cittadini, e della connivenza di molti greci,— i quali, perchè rotti a quel vivere molle, che ne’ popoli tralignati fa via alla servitù, eransi resi intolleranti di ulteriori rischi e disagi— potettero entrare vincitori nell’assediata città, da cui a mala pena ebbero il destro di fuggire gli ausiliari Sanniti. Palepoli fu allora riunita alla prossima Neapoli, formandosi delle due città una sola col nome di questa ultima, e la nuova città si serbò in seguito sempre fida alleata dei romani, ed occupò lo spazio ove ora è Napoli, la bellissima delle città italiane, per la quale possiamo tutti ripetere col profugo Rossetti:

«Salve, o lido immortal, delizia e vanto,
   A chi giugne, a chi parte amara pena,
   Tu il magico ricordi ultimo canto
    Della Sirena.»

Nel tempo stesso il console Camillo, entrato nel Sannio, espugnava in breve volgere di tempo Allife, Callife, e Ruffio, e, depredando, corse da un punto all’altro una parte notevole del territorio nemico, e gli si aggiunse poco dopo in quell’impresa il dittatore Papirio Cursore, uomo peritissimo nelle cose militari, acuì Roma affidò il governo della guerra del Sannio. Questi, dopo avere disfatti i Sanniti in varii combattimenti, e invaso da tutti i punti senza intoppo il territorio nemico, accordò ai Sanniti la tregua di un anno per ripigliare le ostilità. Ma, prima che la tregua fosse spirata, i Sanniti per essere insorti gli Appuli in loro favore, adunarono un potente esercito, affine di tentare nuovamente la fortuna