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abitati dagli Osci, non è tuttavia possibile precisare il tempo in cui la colonia dei Sabelli invase la nostra contrada. E perciò non credo opportuno imprendere infruttuose investigazioni, e perdermi su tale argomento in vaghe congetture, a fine di stabilire su prove non sicure una qualche epoca approssimativa.

Ma i sanniti non durarono a lungo chiusi in sì brevi confini. Una banda di essi prese ad abitare le falde del Taburno, e i prossimi monti che degradano via via sino alla Puglia Piana, e costituirono la società degli Irpini, il cui nome con voce sabina fu tolto da quel del lupo, che, come è fama, ebbero per auspice e conduttore della comitiva. Un’altra colonia di Sabelli per diversa via valicò il fiume Silare, che sbocca nel golfo di Salerno, allora seno Pestano, e dilatatasi sino al golfo di Taranto diede origine alla Lucania. I Frentani poi, popolo egualmente Sabello, sin dalla prima migrazione Sabina occuparono l’ubertosa contrada distinta in larghe pianure e in vaghe colline, che è tra le bocche del fiume Aterno e del Frentone. I Pentri, altra colonia de’ Sabelli, elessero la loro sede intorno al monte Matese nella parte più elevata del Sannio, ove scelsero per capo luogo Boviano (oggi Boiano). Infine i Caraceni, o, meglio forse, Soriceni, altro popolo quasi sannita, abitavano da tramontana la parte estrema del Sannio lungo la valle bagnata dal Sangro.

Tutto il territorio del Sannio insomma era traversato dall’Appennino, ed estendevasi da un lato della Campania sino al mare Adriatico, e dall’altro dal fiume Sangro alla Puglia e alla Lucania. E in quello spazio si costituì la confederazione sannitica che si compose di Caudini, Pentri, Irpini, Caraceni e Frentani. Le città principali dei Sanniti Pentri erano: Telesia, Esernia, oggi Isernia, Allife e Boviano; degli Irpini: Aquilonia, Abellino, Eclano, Erdonia, Taurasia, Cominio, Romula, Consa; dei Caraceni o Soriceni le città piu notevoli erano: Anfidena, e la città detta Sannio; dei Frentani: Ortona, Auxano o Ansano, e Larino; e dei sanniti