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alla sprovveduta da Grimoaldo, perirono quasi, tutti, e i pochi superstiti fuggirono vilmente in Francia.
L’Ariosto nel canto XXIII del Furioso narra un tale stratagemma di guerra nella seguente leggiadra ottava;
«Vedete Clodovéo ch’a più di cento
«Mila persone fa passare il ponte
«Vedete il duca là di Benevento,
«Che con numer dispar vien loro a fronte;
«Ecco finge lasciar l’alloggiamento,
«E pon gli agguati, ecco, con morti ed onte,
«Al vin lombardo la gente francesca
.«Corre, e riman come la lasca a l’esca.
Non trascorse assai tempo da quella memoranda vittoria che avendo udito Grimoaldo la ribellione di Lupo duca del Friuli, dato sesto alle cose di Benevento, tornò in Pavia; ma trovò che il suo popolo, guasto dalle male arti di Lupo, mostravasi ritroso a intraprendere una nuova campagna. Laonde, giudicando pericoloso assuefare i longobardi all’infamia dei dissidii civili, istigò il Baiano degli Unni, lo spietato carnefice della sua genitrice, a invadere nuovamente il Friuli. Caiano accolse avidamente l’invito, e col fiore delle sue bande venne a giornata campale contro i friulani presso Fiume. Nelle prime zuffe toccò la peggio agli Unni, ma nel quarto giorno, allorché i friulani si teneano sicuri d’una compiuta vittoria, sopravvennero immense orde di Avari in aiuto del Caiano, per modo che Lupo, sopraffatto dal numero, mori da prode in -battaglia, e le poche reliquie delle sue schiere, avanzate a quell’eccidio, rifugiaronsi nelle castella del Friuli.
Indi a poco Arnasite, figlio dell’ucciso Lupo duca duca del Friuli, divisò di riacquistare lo stato paterno coll’aiuto dei Dalmatini, ma Grimoaldo, che lo vincea d’assai per numero di soldati e perizia di guerra, gli mosse contro col maggior nerbo del suo esercito, e venuto con esso a battaglia presso il fiume Natisone lo sconfìsse ed uccise. Dopo un tale combattimento rioccupò Grimoaldo le castella del Friuli, e maritò al duca Romoaldo la superstite figlia di Lupo duca del Friuli a nome Teodorata. E si rileva dalle