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PARTE PRIMA


CAPITOLO I.


Siede Benevento sul lembo d’una ridente collina con dolce pendio inchinata a ponente. La bagnano a mezzogiorno le acque del fiume Sabato, quelle del fiume Calore a settentrione: ed entrambe confondonsi a breve distanza dell’antichissimo ponte Lebbroso, ove per tradizione si ritiene da molti che fu sconfitto il re Manfredi. Il suo perimetro è di 3500 metri, e le sue mura sono in parte costruite con frammenti di colonne, statue e marmi antichi. Essa è a 97 chilometri da Napoli, e a 278 da Roma per la strada ferrata. D’ogni intorno la circondano molte apriche colline le une alle altre soprapposte, coi versanti adorni di rari ma allegri frutteti, tra i quali biancheggiano ridenti casini, e s’aprono spianate deliziose, e pittoresche sinuosità. Bellissima poi è la valle che si dimanda del Sabato, perchè divisa nel bel mezzo dalle acque del fiume omonimo, e frastagliata da frequenti balze che or nude, or messe a coltura domestica, or dolcemente boscate, spiccandosi da piccole alture, vanno a morire sul margine quasi di quei fiume, ove l’occhio è assai ricreato dalla veduta deliziosa dei dintorni della città.

Da varii punti della campagna circostante, e specialmente dalla china del Sanfelice, traspare in mezzo alla verzura e ai frequenti rialti del suolo, il puro argento d’abbondevole