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tri invasori, pur tuttavia nel ducato di Benevento, o perchè scaltriti dalla esperienza, o perchè i loro primitivi costumi si vennero man mano trasformando, attesero con ardore alle arti del governo civile, e coltivarono con una certa predilezione la filosofia, l’istoria, e anzitutto la poesia. E de11 amore che posero a quest’arte fa luminosa prova la sterminata congerie dei versi latini, o intagliati nei marmi, o scolpiti nelle pareti dei loro palagi, come che rozzi, e rispondenti alla qualità dei tempi. E anzi si ha dalle istorie che i longobardi in questo non badarono a spese attirando in Benevento da remote contrade, con la lusinga di lauti stipendii, uomini non digiuni di lettere, e in fama di dotti. Laonde in quei secoli di ferro, in cui per le incursioni delle orde barbariche, la lingua latina era tanto scaduta dalla sua primitiva purezza, era adoperata nel ducato di Benevento meno rozzamente che altrove. E ciò si rileva agevolmente coll istituire un paragone tra diverse antiche epigrafi incise ne’ sepolcri dei principi di Benevento, e varii diplomi autentici degli stessi con le scritture longobarde rinvenute in Napoli e in altre città d’Italia. Ed è bene si sappia che 1 idioma latino era a quei tempi comunemente usato dai beneventani, e che i longobardi, quantunque l’adoperassero con frequenza, non trasandarono però per lungo volgere di anni di far uso altresì del loro nativo linguaggio.

Ma che i due popoli in Benevento componessero in processo di tempo un solo, più che dalle cose innanzi e— sposte, risulta da quanto sono ora per dire.

A somiglianza dei romani, i longobardi eran divisi in tre classi. Alla prima classe appartenevano i longobardi propriamente detti, poiché discesi da coloro che seguirono la fortuna di Alboino in Italia, e ai quali unicamente si addiceva il nome di longobardi. Nella seconda classe erano annoverati coloro che ubbidivano alle loro leggi; e nella terza tutti quelli che militavano nei loro eserciti, per cui queste ultime due classi erano assai più numerose della prima. Laonde non andò guari che riuscì impossibile distinguere i longobardi dai beneventani; tanto più che gli uni soleano