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questa epoca, ottenuta la cittadinanza, fu municipio, di che sono testimoni i monumenti che la dimostrano retta da quattro viri.

Seguì la terza forma di governo introdotta con la colonia designata da Giulio, nel qual tempo Murazio Planco divise le terre, e per l’accordo succeduto fra i triumviri, questa colonia tolse il nome di Concordia. Essa fu poi rinnovata da Augusto, il quale ne trasse i veterani per vendicare la morte di Giulio Cesare, e si attribuisce a tale colonia la nuova forma di governo, cioè il reggimento dei Pretori.

La quarta forma di governo prende cominciamento colla nuova colonia Augustea. E di questa non mancano monumenti, che per la loro paleografia e per altre ragioni si debbono assegnare ai tempi augustei, nei quali sono ricordati i duumviri giudicenti e gli edili; e dagli stessi avanzi di antichi monumenti si attinge la certezza che sino all’impero di Commodo perdurò in Benevento la forma di governo della colonia rinnovellata da Augusto.

Infine la quinta forma di governo, della quale ci fanno testimonianza le lapidi, non s’introdusse che tardi, e quasi sul declinare dell’impero. Questa si distinse per una novità senza esempio, voglio dire pei pretori giudicanti, i quali decidevano le cause maggiori, e segnatamente quelle riguardanti le mercature di grano; le questioni poi che cadevano sugli edificii, sui pesi, e sulle vie e le acque si decidevano dagli edili. Questa forma di governo si protrasse sino ai successori di Caracalla.

Una questione di non lieve importanza nella istoria di Benevento, e che fu trattata con assai spirito di parte dai nostri scrittori, consiste nel determinare se Benevento ai tempi dell’impero avesse fatto mai parte della Puglia, o se fosse stata sempre la metropoli d’una colonia distinta. Egli è certo che dopo la guerra sociale, essendosi mutata la condizione politica di Roma, il Sannio intero, sotto la giurisdizione di un preside, fu noverato tra le diciasette province in che venne divisa l’Italia. E sebbene non si possa negare che la colonia beneventana fosse stata d’ordine di Augusto compresa nella provincia di Puglia, e che non