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de’ primi suoi seguaci. A sinistra, come si è detto, la statua di Traiano, in atto di ascoltare i supplicanti, e con un’aria di volto assai cortese e paziente, come di chi si risolve a concedere grazie. Dopo di Traiano si scorge la nota figura di Adriano dalla minuta barba. Indi i soliti stipatori del Cesare, il Prefetto del Pretorio e Pretoriani, nonché il restante dell’esercito inerme coi primarii suoi duci.


VIII.

Dalla stessa facciata esterna


Varie geste di Traiano in Roma e suo trionfo
a piedi per la Dacia debellata


In questo marmo è sculto il solenne trionfo celebrato da Traiano con Plotina dopo le luminose vittorie riportate su Decebalo. Traiano infatti è figurato da guerriero con elmo, corazza, scudo e spada nuda in mano, e con lunga ed irsuta barba, quasi a imitare l’esempio dei primi padri, i quali trasandavano in guerra la cura della propria persona, massime quando era in forse la salute della patria. La statua di Plotina, anche principale in questo quadro, ha qualche indistinto segno militare nella testa. Appresso la statua di Traiano si vede quella di Marciana sua sorella, e più indietro quella di Matedi, figlia a quest’ultima. A sinistra di Traiano sono due statue le quali indicano due età della vita umana, la media e l’età più tenera, ed amendue lo salutano padre della patria, il più bel titolo che possa convenire ad un sovrano. Con ciò si allude alle ingenti somme spese da Traiano per la istituzione dei così detti giovani alimentarii, tanto in Roma, che nelle provincie e in molte città d’Italia. Sotto i piedi di Traiano si ha un piccolo segno di rotta barchetta da indicare le spie che di suo ordine furono affondate nel Tevere. In fondo del quadro dopo Plotina Adriano con altri principali duci dell’esercito. Nell’angolo opposto il consueto littore con fasci e scure.

Se poi, come ritengono taluni, questo marmo deve es-