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IV.

Dalla stessa facciata interna

Ingresso solenne dì Traiano alla Reggia


Qui miri il disegno dell’imperial palagio, e quello del tempio della Dea Vesta; nonché il primo ingresso di Traiano reduce dal Campidoglio alla casa dei Cesari. Nel bel mezzo Traiano in mirabile paludamento e toga dinanzi il limitare. Plotina verso la scalinata ove par che ripeta al popolo ivi adunato «Quale entro ora nel Campidoglio, tale intendo d’uscirne». Indi Marciana sorella di Cesare, la quale visse con Plotina sotto un medesimo tetto, e con Adriano che sortì anche i natali in Italia, e che era congiunto di Traiano. A sinistra di Traiano, Nerva in abito consolare. Sul davanti del quadro due persone consolari o senatorie con rotoli di carta nelle mani. Dietro Nerva il solito littore con fasci e scure, e la consueta bacchetta. Ma però non è a tacere che alcuni autori stimano essere di Traiano il simulacro che i più interpetrano per Nerva, e che l’altro sia di Adriano; e tale opinione fu anche accolta dal Rossi.

V.

Dalla facciata esterna

Legazione della Dacia al campo di Traiano:
la stessa due volte debellata


Questo quadro ritrae il re Decebalo che, posta giù ogni burbanza, prostrato ai piedi di Traiano, gli si umilia, e indossa manto reale, fascia, cingolo ecc.— Traiano è in piedi, e impone al vinto le condizioni della pace: appresso al re gli ambasciadori e i duci di quella nazione, la quale fu da Traiano ridotta in provincia romana, e che abbracciava quell’ampia distesa di terre che ora compongono l’Ungheria e la Transilvania. Negli angoli a destra e a sinistra veggonsi le statue di due donne giacenti, nelle quali Apollodoro