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trono. Le statue sono: Traiano da guerriero laureato in regale paludamento nel mezzo del marmo, in atto di ricevere Tavviso. A sinistra il messo di Nerva che in una mano ha il decreto della sua adozione, e nell’altra che g’ii manca è probabile che aver dovea il famoso diamante che Nerva gli fece donare, richiamandolo dalla colonia Agrippina col verso latino che significa: «Vieni e soccorrimi» — A destra Casperio che ivi tu fatto morire. Sopra a mezzo rilievo si scorge la testa di Plotina moglie del nuovo imperadore che seguito avealo nella Germania inferiore. Nell’angolo la testa di Adriano dalla nascente barba accosto alla statua di Plotina, di cui era perduto amante. Avvi pure il segno di un cesto colmo di varii doni che furono in quella occasione presentati al nuovo socio all’impero. E nel sondo del quadro appariscono le insegne e i simboli dell’impero colà spediti.

III.

Dalla parte che guarda l’interno della città
ossia parte meridionale dell’Arco

Solenne cerimonia dell’assunzione al trono di Traiano


Nella parte superiore è pur meravigliosa tra terribile e amica la figura di Giove, che porge un fascio di accesi e sfavillanti fulmini al novello deificato.

Regno della consacrazione — La statua di Adriano alquanto china. A destra Nerva Augusto, il quale, come attesta Plinio, fu il ministro dell’adozione: Nerva minister fuit solemnis adoplionis ante pulvinar Jovis. Dopo Nerva i due Camilli che assistono. Tre statue di persone consolari e senatorie, che fan mostra tra le mani del titolo del Senato-Consulto per l’assunzione di Traiano alla dignità imperiale, oppure del rotolo delle suppliche che in tal guisa era costume di presentare. Il solito littore con verghe e scure.

L’esercito armato. In ogni intorno dei soldati. (Vedi Plinio),