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I.

Dalla parte che guarda l’esterno della città
ossia parte Settentrionale dell’Arco

Voti Pubblici


In questo primo quadro si descrive l’adunanza delle principali deità di cui fu invocato l’ausilio nell’ardue strette in cui versava l’impero, per colpa di Cosperio Prefetto del Pretorio, il quale intese di vendicare la morte dell’ultimo dei XII Cesari Domiziano, coll’ordinare l’uccisione dei Pretoriani Petronio e Norbano Generali dell’impero, Partenio Primo Camerlingo, e Stefano maestro di casa, autori di detta morte. Per tali sciagure l’imperatore regnante Nerva, nativo di Narni, a preservare dai danni della ribellione Pretoriana l’impero, e a sedare i cittadineschi tumulti, fu astretto di adottare e associare all’impero M. Ulpio Traiano nativo d’Italica, città della Spagna presso Siviglia, che per la sua virtù era asceso ai primi gradi della milizia.

I simulacri sono: Ercole, ritto in piedi, armato della possente clava, ispido il mento, ossuto e muscoloso le membra ignude — se non quanto gli omeri e il petto ricuopre una pelle di leone— rende immagine di quella più che umana fortezza, la quale metteva in brani i leoni, e uccise l’idra Lirnea: Giunone pronuba invocata per la successione all’impero della linea di Traiano: Apollo in abito succinto di cacciatore con faretra, ed un Bacco inghirlandato d’ellera, di pampini e di pendenti grappoli che rallegra il misterioso tenore della celestiale cerimonia.


II.

Dalla stessa facciata

Incoronazione ed avviso della solenne adozione
di Traiano in Colonia.


In questo secondo quadro si allude alla fausta nuova trasmessa a Traiano della sua solenne adozione ed assunzione al