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dizioni, anche senza l’opera immediata del Governo. Perciò intitolo a voi questo lavoro, egregi miei concittadini, e spero che vi sia di stimolo a perdurare nel nobile proposito di non trasandare quei possibili miglioramenti, pei quali Benevento potrebbe contendere di coltura con le più lodate città d’Italia.

E tali speranze non saranno lungamente un vano desiderio, se metterete in atto, senza altro indugio, quei vostri saggi divisamenti, in fatto di opere pubbliche, i quali fornirono argomento a varie deliberazioni che a buon dritto si ebbero le lodi dell’intera cittadinanza; ed anzitutto se contribuirete col vostro zelo all’incremento della pubblica istruzione, da cui principalmente deriva che un paese possa prosperare in ogni maniera di civiltà.

Spero pertanto che voi farete buon viso alle mie povere fatiche, le quali, se non altro, attesteranno che fu sempre in cima de’ miei pensieri il decoro e il benessere del mio nativo paese.

Benevento, Febbraio 1875.

Enrico Isernia