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26 | emancipazione |
gliaia, addio famiglia! Giù leggi, costume, decoro, virtù. La specie umana decaderà al disotto di quello bestiale, poichè in questa ultima, l’istinto ha segnata e mantenuta la linea che la femmina deve tenere al di sotto del maschio.
E che questi fosse considerato dalla natura ente più perfetto, ve lo mostrano fin anco le di lui qualità fisiche. Le piume più lucenti e dipinte, le forme più energiche e forti, il pelame più vario, più splendido, più varieggiato; gli artigli più acuti, l’occhio più lampeggiante, le voce più armoniosa e sonora.
È il Creatore, che ha voluta la supremazia del maschio, e che ha posta la femmina per aiutarlo, non per soverchiarlo.
La donna è graziosa, gentile, per conquistare l’amore dell’uomo; debole per dure a lei la soave commozione del sentirsi protetta: affettuosa, sensibile, per gustare il santo orgoglio del sapersi sacrificare per esso in ogni qualsiasi circostanza e condizione della vita.
Il connubio è una dualità fusa in unità, la quale così amalgamata, compone una perfezione completa. Se spostate le parti, alterate l’ordine che la produce, sicchè ne consegue la confusione e disgregazione.
Donna serbati la tua nobile parte!