sciare erede di tutto l’asse domestico il primogenito. Diedi,
sin da fanciullo, contrassegni di un’indole eccessivamente
irritabile: tutte le cose faceano violenta impressione
su la mia mente. Ancora bambino, fra le braccia di mia
madre, e prima di avere imparato a parlare, la musica avea
una sorprendente efficacia per eccitarmi a mestizia, o ad
allegria. Cresciuto alquanto negli anni, continuava ne’ miei
sensi la medesima elasticità: onde per un nulla io dava nei
parossismi or della gioia or della rabbia: per la qual cosa
io era divenuto il trastullo de’ conoscenti e de’ servi di
casa, che di questa irritabilità del mio temperamento si
prendevano giuoco. Mi venivano a mano a mano somministrati
i motivi di piangere, ridere, andare in furia per intertenimento
della compagnia, che trovava un gran diletto nel
vedere come tanta tempesta di varie passioni travagliasse
così un corpicciuolo ancora pigmeo. Questi signori non pensavano
abbastanza, o se ci pensavano, se ne crucciavano
poco, di alimentare una irritabilità che potea tornarmi
fatale. Di sì fatta maniera, io divenni una piccola creatura dominata
dalle passioni, prima che la ragione si fosse in me
svolta. Giunsi fra poco a quegli anni che non più il trastullo
della brigata, ma ne divenni il tormento. Mi si attaccarono
le malizie e i gusti di coloro che mi aveano tribolato,
e divenni increscevole ai miei maestri col mettere in
pratica quelle lezioni ch’eglino stessi mi aveano insegnate.
Morì mia madre, e il mio regno di viziato fanciullo ebbe
termine. Non andò guari che le persone non trovavano più
alcuna necessità di blandirmi o tollerarmi: nel far la qual
cosa nulla avrebbero guadagnato, perchè io non era il favorito
del padre mio. Laonde soggiacqui appunto al destino
che provano in simili casi i fanciulli viziati: trascurato da
tutti, o se pensavano a me, non era che per mortificarmi
o contraddirmi. Tal trattamento fu fatto soffrire di buon’ora
ad un cuore che, se pur mi è lecito farmi giudice su tale
argomento, era per sua natura inclinato oltre ogni dire alla
benevolenza e alle più soavi affezioni.